Genovese dice no a Genovese: l’onorevole resta in carcere

E’ in carcere dal 15 gennaio scorso, dopo 8 mesi di domiciliari. Sono gli arresti più duraturi che si conoscano per un parlamentare quelli di Francantonio Genovese. Più di lui soltanto l’ex governatore Toto’ Cuffaro. Adesso il politico messinese si è visto rigettate l’ennesima istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. Il Tribunale della Libertá, dopo una decina di giorni di riserva, ha detto no alla nuova richiesta depositata dall’avvocato Nino Favazzo. Il Collegio, ironia della sorte, era presieduto da un “omonimo, il dottor Antonino Francesco Genovese.

Il Tribunale si é allineato alla precedente decisione adottata dalla stessa sezione, presieduta da Nunzio Trovato, che il 16 marzo aveva confermato l’arresto in carcere per l’ex esponente del Partito Democratico. Secondo i giudici il quadro non è mutato: Francantonio Genovese mantiene ancora la sua carica di parlamentare, con tutte le guarentigie che ció comporta – a cominciare dal divieto di perquisizione – il che fa sì che i domiciliari non bastino ad evitare il pericolo di reiterazione del reato.

Per di più in casa dove andrebbe ai domiciliari il politico convive con la moglie e il cognato Franco Rinaldi, parlamentare Ars. Cioé con tutti quei soggetti sotto processo con lui con l’accusa, in sostanza, di essersi arricchiti illecitamente anche grazie ai rapporti relazionali e politici. Rapporti che si possono tessere bene anche dai domiciliari, a queste condizioni.

Il nuovo no all’istanza di scarcerazione è un ennesimo colpo per la famiglia Genovese, che aveva sperato nell’accoglimento, soprattutto nel caso della prima udienza davanti al collegio presieduto dal dottor Trovato. Invece la Procura di Messina si è opposta con forza: il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, intervenuto insieme al sostituto Fabrizio Monaco, ha insistito sulla necessità che il politico resti in carcere. La decisione di Trovato si era fondata in particolare sul fatto che erano intervenuti ben due giudicati cautelari, e lo stesso ha fatto notare il giudice Genovese. Così il parlamentare resta onorevole ma a Gazzi. E da mercoledì si torna a discutere del “sistema Genovese” in aula, con la ripresa del processo Corsi d’Oro.