Oneri riflessi, si indaga sul deputato regionale Marcello Greco (DRS)

Si allarga l'inchiesta sugli oneri riflessi al Comune, cioè i rimborsi che il Municipio riconosce ai consiglieri comunali che hanno dovuto assentarsi dal lavoro per svolgere l'attività amministrativa. Un fardello costato al Comune di Messina mediamente un milione di euro l'anno, nell'ultimo mandato. Dopo Conti, Calió e Sauta, va ora al vaglio la posizione dell'attuale deputato regionale Marcello Greco dei Democratici Riformisti siciliani. La Polizia Giudiziaria è tornata a Palazzo Zanca per acquisire le determine relative agli oneri riflessi corrisposti al legale. Ma l'indagine riguarda complessivamente una decina di ex consiglieri comunali. Quella di Marcello Greco è peró certamente una posizione tra le più singolari. Nel 2008, infatti, l'allora consigliere del Pd intascó circa 1500 euro per i giorni persi nell'azienda agricola di famiglia, la Eredi Greco Francesco, come florovivaista. Contratto brevissimo, qualche mese, per poi conteggiare gli oneri riflessi, a fine anno. Più articolati ma sempre conducenti alla famiglia Greco, i passaggi societari e le assunzioni che gli permisero, qualche anno prima, di ottenere rimborsi ben più consistenti. Dopo un primo sequestro, quando l'inchiesta venne avviata, ora la Procura sta vagliando gli ultimi due anni di mandato. Non bisogna dimenticare che nel 2008 la legge fissó un tetto per gli oneri riflessi, legato in proporzione allo "stipendio" del sindaco. Più che badare al quantum, però, l'ipotesi al vaglio degli investigatori è che si è trattato di assunzioni di comodo per consentire ai consiglieri di incassare i rimborsi, senza che avessero mai effettuato un solo giorno di lavoro. Il caso più eclatante, già arrivato a processo, è quello dell'ex capogruppo del Pdl, Pippo Capurro, assunto da una cooperativa per la pulizia e manutenzione del verde cittadino e per lo…spazzamento della neve.
Alessandra Serio