Auto dentro la pista ciclabile. Gli habituè della sosta selvaggia la fanno da padroni

La pista ciclabile, fortemente voluta dall’Amministrazione Accorinti, non nasce sotto i migliori auspici. Causa inciviltà dilagante di molti, troppi messinesi, nel primo giorno feriale dalla sua entrata in funzione – avvenuta sabato scorso – il circuito ciclabile è stato trasformato in un’area di sosta abusiva.

Riordiamo che la pista ciclabile interessa la via Garibaldi, tratto lato monte in direzione di marcia nord-sud, compreso tra il viale Boccetta e la via Battisti; via Battisti, nel tratto lato monte ovest, in direzione di marcia nord-sud, tra le vie Garibaldi (largo San Giacomo) e Cannizzaro; corso Cavour, lato valle est, direzione di marcia sud-nord; viale Boccetta, nel tratto lato sud in direzione di marcia monte valle (ovest- est), tra corso Cavour e via Garibaldi; controviale di via Cannizzaro antistante l'Università, nel solo tratto in direzione di marcia valle – monte (est – ovest), tra via Battisti e piazza Pugliatti; via Cannizzaro, nel tratto lato nord in direzione di marcia valle – monte (est – ovest), tra piazza Pugliatti e corso Cavour.

Le foto scattate da Serena Capparelli in via Garibaldi (VEDI GALLERY) sono eloquenti: lì dove dovrebbero vedersi solo bici si vedono le quattro ruote delle automobili parcheggiate, in spregio a qualsiasi norma del codice della strada e a qualsiasi regola del vivere civile.

La segnaletica orizzontale, appena tracciata nel manto stradale, in cui compare anche il disegno della bicicletta, non ha scoraggiato gli habituè della sosta selvaggia, incuranti che quelle linee gialle e bianche “scintillanti” indicano la presenza di un percorso ciclabile.

Da Palazzo Zanca hanno fatto sapere che per garantire maggiore sicurezza alla circolazione delle biciclette sarà istituito il limite massimo di velocità di 30 Km/h lungo le corsie riservate agli autobus e taxi del corso Cavour, del tratto di via Garibaldi, tra viale Boccetta e via Battisti e del tratto di via Battisti, tra le vie Garibaldi e Cannizzaro. Il Comune dovrebbe però anche pensare a come impedire che la pista ciclabile venga utilizzata come parcheggio. Altrimenti «la crescita culturale» di cui parla spesso il sindaco Renato Accorinti resterà solo un bel sogno. E nulla di più.

Danila La Torre