L’ex scuola Nicholas Green sarà venduta. Intanto è terra di nessuno

Nicholas Green è il nome del bambino di 7 anni ucciso nel 1994 sull’autostrada Salerno – Reggio Calabria. L’evento, oltreché per lo scambio di persona e la crudeltà nei confronti di una vita innocente, fece notizia poiché i genitori di Nicholas autorizzarono l’espianto degli organi di cui beneficiarono sette persone, in un’epoca in cui la donazione di organi era ancora una prassi molto rara.

Molti Comuni italiani hanno deciso di intitolargli piazze, vie, parchi e scuole. Nessuno di questi Comuni è riuscito nell’impresa in cui è riuscita Messina. La nostra città, che tra l’altro è quella in cui è avvenuto l’espianto degli organi, rientra tra quelle meritorie che hanno dedicato a Nicholas una scuola, a Valle degli Angeli, ma forse era meglio non farlo viste le condizioni in cui si trova la struttura.

La scuola è stata chiusa nel 2008, dopo pochi anni dall’apertura, per carenze strutturali e igienico sanitarie, ma da allora, invece di essere adeguata, è stata lasciata alla mercé dei vandali che hanno ridotto il plesso ad un disastro, come testimoniano le foto in allegato di Dino Sturiale.

Certo, c’è da chiedersi perché degli imbecilli debbano intrufolarsi in un plesso chiuso a distruggere quanto più possibile, ma sono forti anche le responsabilità di un’amministrazione che ha lasciato la struttura al più completo abbandono, favorendo lo scempio creato da chi non aspettava altro.

All’interno, restano anche parti di cartelloni didattici creati dai bambini della scuola e dal nome beffa: “progetto legalità”, “progetto integrazione”, “il tempo che passa”, “rispettiamo l’ambiente”. Lì di legale non c’è proprio nulla e l’ambiente non è affatto rispettato.

Non va meglio nell’area esterna all’ex scuola: auto abbandonate, lampioni rotti, erbacce e rifiuti ovunque. La zona è estremamente pericolosa, livelli di civiltà talmente bassi da non richiamare alcun paragone.

Fatto il danno, c’è ora da vedere cosa bisogna fare per provare a rimediare, eliminando lo scempio ed i pericoli. “L’ex scuola – afferma l’ex assessore al patrimonio, Francesco Mondello – è inserita nel piano di dismissione degli immobili comunali. Anzi, ad essere precisi, perché ciò avvenga è necessario che prima arrivi l’ok del Consiglio comunale, poiché c’è un piano integrativo al bilancio di previsione 2012”. Ma prima della vendita verranno attuati degli interventi? “No – risponde Mondello –, viene venduta in queste condizioni, infatti il prezzo, considerata l’ampiezza della struttura, è irrisorio, siamo sui 380mila euro. La presa d’atto dei plessi scolastici non più utilizzati è giunta al dipartimento patrimonio, tramite delibera dell’ex sindaco Buzzanca, solo nel marzo del 2012 e la scuola era già nelle attuali condizioni”.

Sul piano di dismissione che riguarda anche altri immobili comunali, infine, “c’è stato un rallentamento – conclude Mondello – poiché sono state apportate delle modifiche. Considerata anche la crisi dei fondi immobiliari, avevo consigliato all’ex sindaco di dare al piano un respiro nazionale, cercando di coinvolgere gruppi con capacità di investimento, viceversa si andranno a costruire sempre e solo palazzi su palazzi. Credo che si debba interloquire con le grandi organizzazioni, penso ad esempio a Confindustria, ma nulla di tutto ciò è mai stato fatto”. (Marco Ipsale)

GALLERY DI DINO STURIALE