Iter in corso. Il Piano Regolatore Condiviso… coi giornalisti

Suggerimenti, indicazioni, pensieri per la città del futuro. E’ quanto hanno chiesto ai giornalisti, nel corso di un incontro che si è svolto a palazzo Zanca, l’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola, e il direttore di sezione tecnica, Giacomo Villari, in qualità di componente dell’Ufficio Piano del Comune.

Un passaggio irrituale previsto nell’iter del nuovo Piano Regolatore Generale, ribattezzato PiCo, acronimo che sta per Piano Condiviso. Per una volta, i giornalisti si son ritrovati a dover rispondere invece che a domandare. Dalle riflessioni, però, è nato un dibattito che ha coinvolto tutti, proprio come era nelle intenzioni.

“Abbiamo aperto alla città un momento di ascolto a 360 gradi – ha affermato De Cola – per vedere se sia possibile cogliere sempre nuovi aspetti per la programmazione. Finora abbiamo fatto incontri localizzati geograficamente, nelle circoscrizioni, adesso ne parliamo con le categorie professionali, in particolare con i giornalisti che possono guardare la città in modo più approfondito rispetto ad altri”.

La discussione è spaziata dai punti di forza e dai punti deboli del piano vigente per giungere alle previsioni del nuovo piano. Il tutto improntato all’insegna del riuso, escludendo il consumo di nuovo suolo. “L’idea – ha spiegato De Cola – è quella di concentrare la città, come ad esempio è stato fatto a Bologna. Vogliamo riallocare i volumi presenti nel piano e non più utilizzati, attraverso meccanismi di riqualificazione dell’esistente che possano attirare il capitale privato”.

Il Comune, tramite l’utilizzo di fondi ministeriali vincolati, 100mila euro, ha intenzione di affidare la supervisione del piano ad un consulente esterno di rilevanza nazionale. “Siamo soddisfatti – ha detto l’assessore De Cola – perché tutti i più importanti urbanisti italiani hanno manifestato interesse: Bruno Gabrielli, Stefano Stanghellini, Carlo Gasparrini, Federico Oliva, Mosè Ricci ed altri ancora”.

Si è parlato poi di affaccio a mare, collegato allo sviluppo turistico, dei progetti esistenti come quelli di Capo Peloro e della Mortelle – Tono, e della realizzazione di nuove strade. “La programmazione è fatta all’interno degli uffici comunali – ha ricordato De Cola -, quindi da persone che conoscono benissimo il territorio. Nel corso dei vari incontri con la città, abbiamo ricevuto una fortissima richiesta di mobilità. Nel piano vigente sono disegnate moltissime strade che poi non sono state realizzate. Ci sono interi complessi ai quali si accede da stradine improbabili o addirittura dai torrenti. Tutti dicono che c’è la strada di piano. Sì, ma si tratta di previsioni poi non messe in pratica”.

Con De Cola, ci siamo anche soffermati sull’iter per il nuovo Prg, che procede di pari passo al confronto con le parti sociali. “Stiamo chiudendo questa prima fase di condivisione – ha risposto l’assessore – che è stata bella ed interessante. Il nostro obiettivo è quello di mettere gli imprenditori in condizioni di investire, ma attraverso l’adeguamento sismico e la riqualificazione quantomeno energetica, meglio ancora se anche strutturale e architettonica. Solo in questo caso possiamo dare un po’ di cubatura in più in altezza. Per il resto, vogliamo spostare le cubature esistenti e inutilizzate. Il mercato della costruzione è diventato inutile perché ci sono decine di migliaia di vani invenduti e sfitti. E’ possibile pensare ad ‘alzare’ la città, senza fare torri di 20 metri, ma con operazioni garbate come quelle già fatte altrove. Nel mese di aprile, spero di riuscire a fare alcuni seminari per i quali abbiamo invitato i grandi nomi dell’urbanistica italiana a parlare dei temi alla base del nostro piano: perequazione, riuso delle aree, riqualificazione degli edifici esistenti. Un dibattito per i tecnici ma aperto a tutta la città. Non si può più pensare, com’è stato fatto finora, che il Prg possa funzionare da bancomat per le imprese”.

Di pari passo al nuovo Prg, si lavora anche sulla variante di salvaguardia, la delibera cosiddetta “Salva Colline”, approvata dal consesso precedente ma mai realizzata. Prevede lo spostamento della cubatura nelle aree ex Zir e Zis trasferite al Comune lo scorso anno ma per le quali la legge regionale 8/2012 prevede che si possa intervenire solo con manutenzioni ordinarie. De Cola ha chiesto alla Regione che siano consentite almeno la manutenzione straordinaria e i cambi di destinazione d’uso, nell’attesa dell’individuazione di nuove aree. “Sul Salva Colline siamo quasi in chiusura – ha concluso l’assessore – ma per le aree ex Zir ed ex Zis aspettiamo ancora novità dalla Regione. Tramite i deputati Picciolo e Greco, abbiamo presentato un emendamento alla legge 8 del 2012, per l’utilizzo di queste aree. Al momento è possibile solo imbiancare le pareti o poco più, mentre tutto il resto è bloccato. Riceviamo richieste pressanti da parte di ex operatori della zona che vorrebbero riutilizzare quelle aree. Si tratterebbe di autorizzare il cambio di destinazione d’uso, senza modificare volumi né le sagome né le rendite catastali ed escludendo i fini residenziali. Si potrebbero fare magazzini, negozi, parcheggi. Abbiamo avuto diversi incontri anche con chi la pensa in maniera diversa, come il Genio Civile o il Movimento 5 Stelle, che temono si possano creare nuovi vincoli per il futuro Prg. Non crediamo ci sia questo rischio ma ci siamo comunque resi disponibili a redigere altre linee guida per specificare ulteriormente cosa sia possibile realizzare e cosa no”.

(Marco Ipsale)