30 nuovi stalli al mercato di Villaggio Aldisio. Panarello: “Occasione per regolarizzarsi”

“Molti si lamentano delle passate gestioni, lamentando di aspettare da troppi anni una regolarizzazione. Ma proprio oggi siamo vicini al traguardo”. Parole dell’assessore al Commercio, Patrizia Panarello, che oggi ha ricevuto una delegazione di ambulanti abusivi che hanno chiesto di discutere dell’ampliamento e della rimodulazione del mercato di villaggio Aldisio.

Erano presenti anche il dirigente del dipartimento, Carmelo Giardina, il comandante ispettore della Polizia annonaria, Pietro Villarà, il funzionario comunale, Salvatore Mastroianni e una rappresentanza di vigili urbani ed il consigliere comunale Daniele Zuccarello.

“Nello scorso mese di settembre – ha continuato l’assessore – l’Amministrazione in sinergia con il Consiglio comunale ha approvato un provvedimento che amplia il mercato di ulteriori 30 stalli e questo significa che altre 30 famiglie potranno avviare tutte le procedure per essere messe in regola. È questo un risultato importante che va nella direzione di un’apertura concreta alle esigenze degli ambulanti”.

Una risposte, infine, a chi chiedeva “rassicurazioni” in merito alla propria regolarizzazione. “L’unica rassicurazione che possiamo dare – ha concluso la Panarello – nasce dal fatto che agiamo nella massima trasparenza e legalità, pertanto nessuno degli ambulanti verrà privilegiato rispetto a qualcun altro. Non ci sono accordi elettorali che possano giustificare favoritismi di alcun genere. Comprendiamo la disperazione di molti, ma è necessario seguire le regole perché questo modo di procedere, in maniera imparziale, è l’unica garanzia che abbiamo a riprova del fatto che viviamo in uno stato di diritto e non in una giungla dove vince il più forte e il più raccomandato. Esistono delle procedure che vanno rispettate e che non abbiamo inventato noi”.

“Gli ambulanti non vogliono rassicurazioni e garanzie- ha spiegato il consigliere comunale Pd Daniele Zuccarello presente all’incontro- Chiedono di essere regolarizzati nel rispetto del fatto che gran parte di loro è lì da 20 anni. Ci sono criteri, come l’anzianità della ditta o della presenza in quel posto che non possono essere ignorati. Non vogliono essere evasori fiscali e chiedono di essere messi in regola. Non vogliono essere chiamati abusivi, lo sono stati perché la macchina burocratica troppo spesso non funziona”.