Candidatura bis di Accorinti, “trattative” in corso

Mentre i partiti tradizionali sono impegnati, tra non poche difficoltà, a trovare la quadra sui candidati a governatore della Sicilia ed il Movimento Cinque Stelle continua la sua lunga campagna elettorale in vista delle ormai imminenti elezioni regionali del prossimo 5 novembre, a Messina c’è chi è già proiettato alle amministrative del 2018.

Il sindaco Renato Accorinti lavora sottotraccia per la sua candidatura bis al Comune di Messina. Eletto nel giugno 2013 in seguito al ballottaggio con l’allora candidato del centro-sinistra Felice Calabrò, Accorinti non ha alcuna intenzione di traslocare da Palazzo Zanca e punta dritto al rinnovo del suo mandato elettorale, con l’obiettivo di guidare la città per altri cinque anni.

Per poter continuare a coltivare la sua ambizione, il primo cittadino vuole capire su chi potrà contare, su chi cioè sarà disposto a metterci la faccia per sostenere la sua candidatura. Ed è con questo preciso intento che Accorinti ha convocato per domani pomeriggio una riunione, alla quale sono stati invitati a partecipare tutti gli assessori della sua giunta, i 4 consiglieri comunali del gruppo consiliare “Cambiamo Messina dal Basso” ed una delegazione di 4 persone sia dell’associazione politica Indietrononsitorna che del Movimento Cambiamo Messina dal Basso.

In pratica , Accorinti – con un messaggio inviato dal suo cellulare – ha chiamato a raccolta i suoi sostenitori della prima ora, quelli che nel 2013 sposarono e spinsero per primi la sua candidatura.

Da allora però ne è passata di acqua sotto i ponti e se dopo alti e bassi negli ultimi mesi sembrano essere rinsaldati i rapporti con CMdB, si sono decisamente raffreddati quelli con Indietrononsitorna. Dopo un appoggio iniziale incondizionato alle scelte operate dalla giunta Accorinti, all’interno dell’associazione politica – costituita dai fratelli Elio e Sergio Conti Nibali e dall’attuale presidente Rosario D’Anna al precipuo scopo di sostenere l’amministrazione comunale – sono emersi primi malumori. Le critiche per la mancata rivoluzione della macchina burocratica-amministrativa dell’ente e le accuse relative all’eccessivo potere concesso al segretario/direttore generale Le Donne (nel frattempo nominato anche ragioniere generale ad interim) sono state le prime avvisaglie dei sempre più frequenti mal di pancia che hanno via via incrinato i rapporti dapprima idilliaci tra Acconti ed i suoi (ex)fedelissimi.

I rappresentanti di Indietrononsitorna domani parteciperanno all’incontro convocato dal sindaco ma, secondo indiscrezioni, al momento non esistono le condizioni per una “benedizione” tout court alla candidatura bis di Accorinti. Il primo cittadino dovrebbe trovare terreno più fertile nell’ambito dei confini del “Movimento Cambiamo Messina”, ma anche in questo caso sembra ci siano delle pre-condizioni che verranno messe sul tavolo. Gli esponenti di Cmdb chiederanno di conoscere in anticipo i nomi di tutti gli assessori che comporranno la giunta, per poter esprimere il loro placet, e pretenderanno diritto di veto su tutte le nomine che dipenderanno dal Comune. Ci sarebbe poi un pre-accordo sul futuro degli attuali assessori in carica: chi vorrà continuare l’esperienza amministrativa dovrà candidarsi al Consiglio comunale, sottoponendosi così al giudizio degli elettori. Solo chi sarà “promosso” dal voto popolare potrà avere una seconda chance come amministratore della città nel caso in cui per il quinquennio 2018-2023 fosse ancora Accorinti il sindaco di Messina.

Ovviamente , al di là dell’esito dell’incontro di domani con i propri sostenitori, la strada per l’eventuale rielezione dell’insegnante di educazione fisica sarebbe lunga e tortuosa. Rispetto al 2013 non solo è completamente cambiato lo scenario politico, ma anche la legge regionale per l’elezione dei sindaci: ai candidati basterà il 40% + 1 (e non più il 50%) per vincere al primo turno ed è stato reintrodotto il voto di trascinamento, che favorirà le grandi coalizioni.

Basti pensare che se questa legge fosse stata in vigore cinque anni fa, Accorinti non sarebbe neanche arrivato al ballottaggio. C’è poi un altro aspetto che condizionerà la prossima campagna elettorale per le amministrative: nel 2013, Accorinti rappresentava la novità assoluta, per lui nessuna esperienza amministrativa alle spalle; nel 2018 si presenterà agli elettori con un mandato lungo cinque anni, sarà insieme a Turi Leonardi il sindaco che è rimasto in carica di più negli ultimi 20 anni. Gli elettori messinesi lo giudicheranno sui fatti e sulle condizioni in cui lascia la città da lui amministrata. Gli slogan serviranno a poco stavolta. Sarà inoltre improbabile che si presenti l’ipotesi di un appoggio bis dei partititi tradizionali in caso di ballottaggio, come avvenuto cinque anni fa , quando Accorinti incassò il sostegno pubblico di molti esponenti del centro-destra e quello “segreto” di alcuni esponenti del centro-sinistra. Nel 2018 sarà tutta un’altra storia. E anche con questa prospettiva dovrà fare i conti Renato Accorinti.

Danila La Torre