Accorinti con una delegazione di sindaci al Viminale: chiedono misure in favore dei Comuni in pre-dissesto

L’unione fa la forza. I sindaci dei comuni in dissesto e pre-dissesto hanno deciso di fare squadra, unire le forze e chiedere compatti misure per alleggerire l’enorme peso dei debiti che gli enti locali portano sulle loro spalle, rischiando di rimanere schiacciati. Con questo obiettivo una delegazione sarà ricevuta nella tarda mattinata di oggi, presso il Viminale, dai sottosegretari Bocci e Baretta. Per il Comune di Messina parteciperanno il sindaco Renato Accorinti, l’assessore al bilancio Luca Eller, il suo predecessore Guido Signorino (che tra un po’ diventerà il suo successore in una situazione kafkiana), e il segretario/direttore genale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne. Al loro fianco ci saranno il sindaco di Napoli De Magistris; il sindaco di Catania, Bianco; il sindaco di Eboli, Cariello; il sindaco di Benevento, Mastella; il sindaco di Rieti, Pietrangeli; il sindaco di Pizzo, Callipo; e il sindaco di Pescara, Alessandrini.

I comuni chiedono di poter spalmare in trent’anni il debito, in particolare quello nei confronti della Pubbliche Amministrazioni. In questo modo, secondo i sindaci, verrebbero resi più sostenibili i piani di riequilibrio, adottati dagli enti locali al precipuo scopo di accedere al Fondo di rotazione nazionale e scongiurare il default. La mappa dei comuni in dissesto e pre-dissesto è molto ampia, soprattutto al sud, e anche lo Stato ha tutto l’interesse a non vedere fallire gli enti periferici. Da qui le continue ancore di salvataggio lanciate ai Comuni, compreso quello di Messina. In virtù dei continui aggiornamenti della normativa, a distanza di quattro anni dall’adesione alla procedura di riequilibrio, Palazzo Zanca non ha ancora un piano di riequilibrio esecutivo. L’ultima versione, approvata lo scorso 30 settembre, è adesso al vaglio della Commissione Ministeriale ma dovrà passare anche all’esame della Corte dei Conti.

In questi anni di attese, rinvii, nuove norme, il Comune di Messina ha galleggiato sui suoi debiti, che peraltro non si sono cristallizzati al 2012 ma sono aumentati, aggravando la situazione finanziaria. Le casse comunali vivono da anni ormai una condizione di crisi nera, alla quale la cura Eller sta cercando di ovviare rimettendo Palazzo Zanca in carreggiata almeno sul fronte dell’approvazione dei bilanci nei tempi previsti dalla legge. L’assessore toscano vorrebbe portare in Consiglio Comunale il bilancio di previsione 2017-2019, al quale sta già lavorando da settimane, entro il 31 dicembre 2016, in modo da programmare in maniera razionale la distribuzione delle risorse comunali, con una visione di insieme che da troppo tempo manca. A dicembre, però, l’assessore Eller potrebbe non far più parte della giunta Accorinti, visto che non è più un mistero che per lui sia già pronto il foglio di via. Lui però va avanti a fare il suo lavoro e spera di poter lasciare il Comune di Messina in una condizione migliore di quella in cui l’ha trovata.

Tornando all'incontro di oggi al Viminale, la capogruppo del Pd Antonella Russo commenta indispettita il mancato coinvolgimento del Consiglio Comunale:«Stranisce che il sindaco Accorinti, pur essendo venuto a conoscenza oltre dieci giorni fa di questo incontro, non abbia ritenuto di comunicare previamente l’esistenza di tale riunione, alla quale sono legati i destini economici della città, e la stessa sopravvivenza del piano di riequilibrio finanziario».

Danila La Torre