Fiera, i sindacati incontrano Venturi: rassicurazioni per i lavoratori ma non per l’Ente. A breve il nuovo commissario

Mezz’ora o poco più. Questo il tempo che l’assessore alle attività produttive Venturi ha dedicato ai rappresentanti sindacali di Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uiltucs UIL e UGL presenti all’incontro fissato per questo pomeriggio a Palermo per discutere della situazione dell’Ente Fiera. Un appuntamento a cui non ha preso parte il commissario straordinario Fabio D’Amore, sempre più vicino alla fine, definitiva, del proprio mandato. E lo conferma d’altra parte, oltre l’assenza odierna, anche l’esplicito riferimento fatto dall’assessore Venturi alla nomina di un nuovo commissario, che dovrebbe avvenire nella prossima settimana.

Tornando all’ “ordine del giorno dei lavori”, i sindacati affermano che “l’assessore non ha dato indicazioni certe sul futuro della Fiera, che appare comunque nebuloso. Sul futuro dei 13 dipendenti, però, ha indicato come eventuale soluzione il riassorbimento presso altro ente con una procedura analoga a quella già seguita per il personale della Fiera di Palermo”, attualmente impiegati alla RESAIS Spa. Stessa soluzione prospettata in conferenza stampa da D’Amore che facendo riferimento ad una norma ben precisa (art.1 legge denominata “Proroga di contratti di personale a tempo determinato, misure urgenti a sostegno dell’occupazione 2010) aveva prospettato per i dipendenti la “scorciatoia” già percorsa per i “colleghi” della Fiera di Palermo.

Poche certezze anche sul versante degli stipendi: “L’ipotesi emersa al tavolo – scrivono i sindacati – non contempla soluzioni immediate ma la possibilità di inserire un emendamento nella prossima manovra di assestamento di maggio che impegni le somme necessarie a coprire i quattro stipendi e la tredicesima ad oggi in sospeso. Diversamente occorrerebbe attendere le scadenze di settembre”. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto che l’Ente prosegua la sua attività sia per garantire il futuro occupazionale del personale, sia come volano di sviluppo e d’immagine per Messina”. Affermazioni quest’ultime in netta antitesi con quanto affermato qualche settimana fa dall’Ugl (sindacato più rappresentativo all’interno degli uffici di viale della Libertà), che aveva preso in considerazione, nel caso in cui ciò avesse fornito maggiori garanzie occupazionali, anche l’ipotesi di liquidazione. Alla luce delle poche sicurezze i sindacati “tornano a sollecitare un intervento forte e chiaro della deputazione messinese in difesa del lavoro e dei pochi beni rimasti alla nostra città”. Deputati ancora oggi assenti, di qualsiasi partito, Mpa compreso.