Tutta la verità di Accorinti. L’invito a Lo Monaco di ricomporre il tutto

“Lo Monaco è arrabbiato ma noi siamo sempre pronti a parlare per ricomporre la questione, anche insieme all’organizzatore dei concerti, e trovare la soluzione migliore che non scontenti nessuno”. Il sindaco Renato Accorinti commenta così l’uscita del patron dell’Acr Messina, Pietro Lo Monaco, andato via sbattendo la porta e lanciando parole poco simpatiche nei confronti dell’amministrazione comunale. Quali possano essere queste soluzioni è difficile capirlo, visto che la delibera della discordia non verrà ritirata. “Ho appena parlato ancora una volta al telefono – afferma il sindaco – sia con Lo Monaco sia con Costa. L’organizzatore ha dato la sua massima disponibilità sia a noi sia all’Acr a valutare subito quali locali servano per i concerti e quali resteranno nelle disponibilità del Messina. Ho detto a Lo Monaco di pensarci”. Ed accoglie anche una proposta lanciata dai tifosi. “Lo stadio sarà impegnato per meno di un mese perché i trenta giorni previsti sono orientativi, visto che non si conoscono ancora le date dei concerti. Chiederò subito agli organizzatori di privilegiare il mese di luglio rispetto a quello di agosto, qualora dovesse essercene la possibilità. Se così si eviterà un problema, sarò il primo ad esserne contento, non vogliamo dare fastidio a nessuno”.

Fin qui gli esiti dell’incontro, i tentativi di sgonfiare la bolla di sapone, che però resta ancora bella grande. Prima, un incontro durato oltre tre ore, nel corso del quale le due parti hanno ribadito le proprie posizioni senza però, evidentemente, arrivare ad una condivisa.

“La nostra scelta – ribadisce Accorinti – è la stessa che hanno fatte tutte le amministrazioni del mondo. Due concerti possono davvero essere qualcosa di tanto negativo? In passato sono stati fatti altri concerti al San Filippo, con gli stessi organizzatori di oggi, e non c’è mai stato nessun problema. Mi dite che colpa ho? Anzi, in passato il Comune pagava, adesso invece il Comune incassa soldi che potranno essere spesi per impianti sportivi per i nostri bambini”.

Il sindaco rassicura anche su eventuali danni in seguito ai concerti. “C’è un’assicurazione a copertura di qualunque danno, compreso il manto erboso che verrà rifatto immediatamente. Se così non fosse, non gli daremmo lo stadio. Quest’agenzia ha fatto 5.500 concerti ed è sempre stato tutto regolare, non può permettersi di sbagliare. La gente vuole divertirsi e noi non possiamo negarglielo. Se lo avessimo fatto, avremmo ricevuto critiche ancora più forti da altre parti. E’ stato quasi insinuato che noi abbiamo chissà quali rapporti con questa società. Io neanche li conosco. Lo Monaco ha più volte lamentato i suoi problemi con Manfredi, ma questo non riguarda l’amministrazione comunale, che tra l’altro si relaziona con Costa e non con Manfredi. I concerti li può organizzare anche Lo Monaco, mica abbiamo preclusioni. Dice anche che 15mila euro sono pochi. Ma è il regolamento comunale. A maggior ragione, si proponga anche l’Acr e avrà gli incassi”.

Poi, il nodo principale, la sfuriata di Lo Monaco che vuole lasciare tutto e una serie di domande retoriche che valgono da risposta. “Ma voi ve ne andreste da Messina, dopo aver fatto un investimento, per una cosa del genere? Posso dire alla città che non si faranno più i concerti? Sarebbe giusto? Se vogliono ritirare la squadra, si può accollare la colpa a me perché autorizzo due concerti? Credete davvero che una squadra professionista chiuda i battenti per questo? Dovrebbero chiudere tantissime squadre in Italia e nel mondo. Non accettano ciò che invece è accettato ovunque”.

Non c’è chiarezza, invece, su un altro punto. Nella copia della convenzione per lo stadio in possesso di Lo Monaco, non ci sarebbe la clausola che consente al Comune di organizzare altri eventi. “Non l’ho scritta io – ha detto Accorinti -, vedremo cos’hanno fatto i dirigenti e spiegheremo tutto. In ogni caso, la concessione è per giocare a calcio, mentre per cose extra bisogna pagare un canone d’affitto”.

Concerti a parte, mancano accordi ufficiali anche per quanto riguarda le altre questioni calde, cioè la convenzione pluriennale ed i campi di allenamento. “Abbiamo in mano solo una bozza – ha proseguito il sindaco -. Siamo pronti a sederci a tavolino ed ascoltare le proposte dettagliate della società. Si stabilisce il periodo, anche in base ai mutui del Credito Sportivo, si mantengono spazi per il Comune, si fa la delibera e passa in Consiglio comunale. Stiamo facendo una cosa concreta che nessuna amministrazione aveva fatto in precedenza. Abbiamo trovato i terreni, a monte dello stadio, dove potranno fare tre, quattro o cinque campi. Aspettiamo solo che Lo Monaco concordi tutto insieme a noi. Il Celeste, infine, una volta che non ci sarà più il Città di Messina, sarà gestito dall’Acr. Se questo è essere contro…”.

Si è poi parlato, a più ampio raggio, dei problemi dello stadio, in particolare per ciò che concerne la videosorveglianza e l’illuminazione. Ma allora Lo Monaco vuole lasciare o no? Dopo una settimana fitta di botta e risposta, chiusa da un incontro di quattro ore che non ha portato a nulla, il dubbio rimane ancora. Una certezza, però, c’è: il Messina dovrà quantomeno rimandare il ritiro, visto che, al momento, può contare su una rosa di appena cinque calciatori. E la preoccupazione sale anche su questo fronte.

(Marco Ipsale)