Il neo prefetto Francesca Ferrandino: “Rispetto l’equilibrio dei poteri. Sarò presente, mai invadente”

“Io diffiderei di una persona che in 4 ore si è già fatta un’idea chiara della situazione”. Alla quarta domanda dei giornalisti per cercare di farle dire di più sull’idea che si è fatta di Messina Francesca Ferrandino, neo prefetto e primo prefetto donna della città, sorride e con fermezza fa capire che non sottovaluta nulla ma non darà mai giudizi affrettati o superficiali.

Per la prima volta al Palazzo del governo che si affaccia sullo Stretto di Messina c’è un prefetto donna e, peraltro, le prime parole di ringraziamento vanno ad altre due donne che nella fase di vacatio, in attesa della nomina e dell’insediamento, hanno saputo operare con la massima determinazione: “La prefettura in questo periodo si è fortemente impegnata e ringrazio le dottoresse Cerniglia e Maio per il lavoro coerente, indispensabile e rigoroso che hanno fatto, con particolare attenzione ai migranti”

Sul suo tavolo i funzionari della prefettura hanno lasciato una relazione dettagliata sulla città, tra emergenze e criticità, che esaminerà con attenzione, mentre il passaggio di consegne con l’ex prefetto Stefano Trotta, c’è già stato, in un clima di estrema collaborazione: “ci conoscevamo, mi ha dato un grande in bocca al lupo”.

Napoletana, nata nel ’62, laureata in Giurisprudenza, ha iniziato la carriera a Milano, per poi spostarsi a Genova ed a Savona. E’ stata viceprefetto a Milano e capo dell’ufficio di gabinetto presso la prefettura di Livorno, nonchè viceprefetto vicario a Palermo e poi prefetto di Agrigento e Bergamo.

“Sarò un prefetto presente ma non invadente- risponde ai giornalisti- Nell’ambito delle diverse competenze io agirò nel rispetto della regola sull’equilibrio dei poteri. Io ho avuto grandi maestri. Nella mia stanza porto sempre con me la fotografia fatta con il giudice Rosario Livatino, e non a caso. Mi ha fatto compagnia ed è un ricordo dei miei anni di Agrigento. Ogni posto alle sue specificità ed io ho imparato molto in ogni posto. Ho imparato ad Agrigento tanto quanto a Bergamo. Ad Agrigento, dove sono stata la prima donna prefetto, ho imparato quanto deriva da un territorio in prima linea. A Bergamo, dove sono stata la seconda donna nominata prefetto, ho imparato altre cose, legate ad un territorio che non è in prima linea ma in seconda ma che necessita di altrettanto impegno. Non parlerò mai di sfide ma di impegno, perché ogni posto t’insegna qualcosa”.

In realtà la Ferrandino sa già che in un territorio devastato dalla crisi come tutti quelli meridionali, il Palazzo del governo diventa il “capolinea” di gran parte delle vertenze occupazionali e il punto di riferimento di emergenze (basti pensare a quella idrica o a quella dei rifiuti) e criticità. Tra le vicende finite alla sua attenzione ci sono anche le polemiche recenti legate alla Processione della Vara, che valuterà insieme alle forze dell’ordine.

“Il rapporto che mi è stato consegnato è puntuale, anzi è una vera e propria fotografia. Su tutti gli elementi emersi lavoreremo con forte impegno, perché la prefettura è al servizio della città e dei cittadini”.A chi le fa notare che a Messina, tra un’emergenza e un’altra dovrà fare gli straordinari risponde sorridendo: “non è un problema, le donne gli straordinari li fanno quotidianamente”.

Dal primo breve incontro con la stampa si comprende che sarà, come da lei stesso dichiarato “presente ma non invadente” ma non per questo “distratta”.

Dal momento in cui si è chiusa la porta ed i giornalisti sono usciti si sarà messa al lavoro per studiare a fondo la “fotografia” della città che i funzionari le hanno portato, per non lasciare nulla al caso. Sicuramente ha visto l’estremo impegno della prefettura sul fronte migranti, tema che le sta molto a cuore e che ha dovuto affrontare anche a Bergamo, in un clima di ostilità nei confronti dei profughi, totalmente opposto al nostro e con numeri sicuramente di gran lunga inferiori al nostro.

Nessuno spazio per polemiche e nessuna frase in più del dovuto. Il giudizio sui messinesi arriverà più in là, come appunto dice “diffiderei di chi dà giudizi dopo 4 ore. Certo, una cosa la posso dire, Messina è un territorio impegnativo”.

Rosaria Brancato