Nel III quartiere niente scerbature e spazzamento, il Consiglio vuole le dimissioni di Ciacci e Ialacqua

Interventi di scerbatura che non vengono effettuati praticamente mai, spazzamento delle strade inesistente, aiuole dimenticate, vegetazione che cresce in modo incontrollato e che con l’avvicinarsi dell’estate diventa habitat ideale di insetti e zanzare. Nella III Circoscrizione Comune e Messinambiente sembrano essersi dimenticati che pulizia e decoro non significano solo raccolta differenziata. Lo hanno detto senza mezzi termini i consiglieri del terzo quartiere capitanati dal presidente Lino Cucè, tutti uniti nel denunciare una situazione di abbandono che colpisce tutti i villaggi, da Bordonaro, a Cumia, passando per Mangialupi, Fondo Fucile, Gazzi. Da mesi chiedono a Messinambiente di intervenire con costanza e secondo una programmazione che tenga in considerazione le esigenze di un quartiere così vasto, in cui giorno dopo giorno i cittadini si sentono sempre più dimenticati, nonostante paghino le tasse e vorrebbero che quella Tari così pesante servisse anche a ripulire le strade dei loro villaggi o a potare qualche aiuola. Invece a quanto pare sia Palazzo Zanca che Messinambiente fanno orecchie da mercante. E così il Consiglio non ha dubbi: dimissioni immediate dell’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua per le troppe inadempienze collezionate fino ad oggi, dimissioni per il liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci che evidentemente non si rende conto dell’importanza di questa tipologia di interventi, che tra l’altro i cittadini pagano profumatamente. Poi non risparmiano critiche neanche contro il Dirigente Domenico Manna, accusato di essere troppo impegnato tra Atm e cimiteri per poter rispondere alle richieste di incontro che arrivano dai quartieri.

Ciò che oggi hanno contestato i consiglieri è l’organizzazione dei lavori di scerbatura che, stando ai piani di Messinambiente, dovrebbero essere garantiti da una squadra che ogni settimana copre una circoscrizione diversa, che significa che ogni quartiere vedrebbe gli operatori una volta ogni cinque settimane.

“Cosa si potrà garantire in una settimana in un territorio vasto e denso come il nostro? Cosa diremo ai cittadini che hanno pagato un prezzo abbastanza oneroso in tasse per garantirsi una serie di servizi che in realtà non vengono minimamente organizzati?”. Per il consiglio del terzo quartiere non è più accettabile pensare solo ed esclusivamente alla differenziata quando la città e le sue ville si stanno trasformando in una giungla e a pagare, puntualmente, lauti stipendi sulle spalle dei contribuenti. E non bastano neanche più le giustificazioni basate sulla carenza di risorse a disposizione. Dalla terza circoscrizione si pretendono risposte serie e concrete.

Francesca Stornante