Impiccato a Maregrosso, emergono nuovi particolari: lunedì l’autopsia

E’ stata una lunga giornata di esami e rilevamenti, quella di oggi, per i carabinieri della Compagnia Sud di Messina coordinati dal Capitano Paolo Leoncini. Per ore, i militari dell’Arma hanno setacciato il cantiere abbandonato di Maregrosso dove stamattina è stato ritrovato impiccato un 43enne messinese, alla ricerca della più piccola traccia utile.

Nonostante la pista del suicidio rimanga quella privilegiata, c’è qualcosa che non torna nella scena che si è presentata stamani dinnanzi agli occhi degli inquirenti. Innanzitutto la strana posizione del corpo dell’uomo che, seppur impiccato e con un cappio legato al collo, era inginocchiato a terra. Dettaglio, questo, che ha spinto gli inquirenti ad approfondire tutti gli esami e lasciare ancora aperta ogni ipotesi. Sul corpo del cadavere, ad un primo esame esterno fatto dal medico legale, non sarebbero state comunque trovate tracce di violenza.

Altra circostanza da analizzare è poi quella dello stesso ritrovamento del corpo, considerando che a notare la figura in lontananza sono stati alcuni passanti che hanno guardato attraverso un varco sulla strada. Una zona, quella di Maregrosso, non esattamente “trafficata”, soprattutto in un orario come le 8.30 di mattina.

C’è da chiarire anche la provenienza di quegli strani segni ritrovati a terra, non lontano dal cadavere, che potrebbero non c’entrar nulla con il caso così come potrebbero invece rappresentare una nuova pista da seguire. Al momento le indagini rimangono aperte a 360 gradi, senza nessuna esclusione. Il pm di turno, Annalisa Arena, ha già aperto un fascicolo d’inchiesta per occultamento di cadavere. Quel che si attende adesso è l’autopsia, disposta per lunedì, che di certo potrà chiarire le cause della morte e bollare (o meno) il caso come “suicidio”. A sostegno di questa tesi, in particolare, c’è tutta la vita privata dell’uomo, dalla recente separazione dalla moglie ad alcuni problemi lavorativi, all’ultima sistemazione “provvisoria” nell’abitazione di alcuni colleghi, operai come lui in uno sfasciacarrozze della zona. (Veronica Crocitti)