L’isola ecologica di Gravitelli ridotta a piccola discarica. Un servizio che costa 1,3 milioni l’anno

L’aspetto è quello di una piccola discarica. Ma non siamo alla piattaforma di Pace, né tantomeno si tratta di uno dei cumuli di immondizia che troppo spesso si creano su strade e marciapiedi. Si tratta dell’isola ecologica di Gravitelli, il centro comunale di raccolta dove ogni giorno decine di messinesi che hanno fatto della differenziata uno stile di vita portano i loro rifiuti. Ieri mattina l’amara sorpresa per chi, in un caldissimo sabato mattina di inizio settembre, aveva deciso di conferire i proprio rifiuti a Gravitelli e si è trovato in mezzo a tante cataste di immondizia. Uno spettacolo inaccettabile immortalato in una serie di scatti indirizzati direttamente all’assessore Daniele Ialacqua per segnalare lo stato in cui versa una delle isole ecologiche più frequentate dai messinesi. Inaccettabile soprattutto in questo periodo, proprio mentre a Palazzo Zanca si discute della nuova Tari 2015, la tassa rifiuti che i messinesi dovranno sborsare nelle prossime settimane. Secondo il piano finanziario che copre la gestione rifiuti messinese, le isole ecologiche nel 2015 costano ai cittadini 1.352,550, 03 euro. Cifre che devono coprire i contribuenti perché il costo dei rifiuti è interamente sulle spalle dei cittadini che quest’anno si ritroveranno a pagare una Tari comunque altissima per un servizio che continua a vivere in costante emergenza e difficoltà. E se le isole ecologiche costano oltre 1 milione di euro l’anno forse è comprensibile la rabbia di chi si reca in un’isola ecologica e si trova una discarica.

Senza dimenticare che, a proposito di isole ecologiche, ormai da mesi si attende quell’informatizzazione che non è ancora arrivata, motivo per cui ad oggi ogni utente viene registrato su appositi registri che poi vengono inviati al Dipartimento Tributi del Comune per la quantificazione dello sconto da applicare sulla tassa rifiuti. Nello scorso mese di marzo Messinambiente assicurava di aver già ordinato il software che avrebbe consentito l’informatizzazione delle strutture abbattendo così definitivamente un lavoro dispendioso in termini di tempo e poco funzionale alle esigenze di decine di cittadini che ormai quotidianamente affollano i centri di raccolta. Era stato garantito che a ridosso dell’estate ci sarebbe stato l’avvio dell’informatizzazione che registrerà ogni utente semplicemente con la tessera sanitaria, in modo da avere dati sempre aggiornati e monitorabili sia dal Dipartimento Tributi che da Messinambiente. L’estate però è trascorsa e ad oggi su questo fronte ancora nulla. Al momento dell’isola ecologica resta solo l’immagine di ieri mattina. Piccole montagne di vetro, di cartone e le facce incredule di molti cittadini.

Francesca Stornante