Giardini, sequestro Tecnis. Lo Turco: “Vicenda da valutare, ma avanti col Porto”

Asservimento del gruppo imprenditoriale alla famiglia catanese di Cosa Nostra, infinite risorse economiche finite nelle mani dei boss. Con infiltrazione nel redditizio settore degli appalti pubblici. E tutto a discapito degli operai della Tecnis S.p.a, che da mesi sono rimasti a corto di stipendi e soprattutto del Comune di Giardini Naxos. Questa è almeno la tesi che stanno vagliando gli investigatori catanesi, che hanno operato un nuovo provvedimento ai danni della società, dopo l'interdittiva antimafia dello scorso novembre.

LA vicenda rischia di compromettere la situazione in cui è invischiata l’Amministrazione comunale del sindaco Nello Lo Turco che, con la società etnea, aveva avviato le procedure per l’affidamento delle opere di riqualificazione dell’area portuale di Schisò, dove per il momento “vige” un “silenzio tombale”.

“La vicenda è ancora tutta da chiarire – ha dichiarato a caldo il primo cittadino naxiota -. Proprio una settimana fa ho inviato una nota alla Prefettura di Catania per conoscere la vera situazione dell’impresa e comprendere come comportarmi di conseguenza. Per il momento il mio obiettivo è quello di concludere l’iter burocratico con la conclusione dei termini della pubblicazione del Via-Vas che dovrebbe chiudere l’aspetto progettuale. Subito dopo si dovrà valutare come agire, sia dal punto di vista amministrativo che legale”. Aspetti, questi, che Lo Turco non ha ancora considerato, visto che il caos, in cui sono precipitati i vertici del colosso catanese, da qualche mese a questa parte, potrebbe aumentare ancora di più.