Ponte, Germanà a Delrio: Il ministro ha la memoria corta, il Pd era per il no

"Il ministro Delrio mette tra le priorità il Ponte sullo Stretto e decanta i poteri magici della sua “cura del ferro” con risorse per 21 miliardi di euro. Al ministro dalla memoria corta suggerirei una più salutare “cura del fosforo” visto che ha dimenticato le responsabilità del suo partito e del suo governo sull’eliminazione del Ponte dall’agenda politica" così Nino Germanà, dopo le dichiarazioni del ministro in merito all'inserimento della realizzazione del Ponte tra le priorità nell'ambito del corridoio Napoli-Palermo. Delrio ha spiegato che dopo lo studio di fattibilità si potrà aprire quel dibattito che il governo Renzi e quello Gentiloni hanno mantenuto su un'altalena, alternando i forse ai chissà, senza mai dire chiaramente le loro intenzioni. Germanà nella nota ricorda come il primo colpo al Ponte lo diede il governo Prodi mentre lo stop successivo è targato Pd.

"Che a 20 giorni dalle elezioni il ministro si ricordi del Ponte e ci venga a dire che è tra le priorità del corridoio Napoli-Palermo, millantando l’eventuale riapertura del dibattito dopo averlo affossato viene solo da sorridere- prosegue Germanà- Detto dal ministro che ha dato il colpo di grazia anche all’Autorità portuale di Messina accorpandola a Gioia Tauro a tutto vantaggio di ben altre realtà a lui vicine….. è veramente ridicolo. Infine annuncia un nuovo studio di fattibilità sul Ponte e una nuova analisi dei rapporti costi-benefici. Come direbbe Renzi: #delriostaisereno questi non saranno più problemi vostri tra un mese.

Un'altra frecciata l'ex deputato regionale la indirizza all'amministrazione Accorinti in vista dell'approdo in Aula della Variante al Prg, che nella zona Q prevede un contesto tale da impedire qualsiasi realizzazione del Ponte. Nella relazione alla cosiddetta Salvacolline è scritto nero su bianco che il Ponte non è previsto dallo strumento urbanistico…

"A proposito di Ponte,- conclude Germanà- all’assessore comunale De Cola, che fa fretta al Consiglio comunale per approvare un Salvacolline che tra le pieghe delle tavole nasconde il no di Palazzo Zanca al progetto, voglio rammentare che la sua amministrazione non rappresenta affatto il volere di tutta la città e sul Ponte non siamo affatto disposti a stare zitti".