Porto di Giardini. Il 15 aprile il parere Via Vas dalla Regione, a breve l’ultima conferenza dei servizi

La vicenda è sul punto di concludersi definitivamente. Con la Tecnis Spa che molto probabilmente comincerà il cantiere portandolo a compimento. E con l’Amministrazione comunale di Giardini Naxos, intenzionata ad ottenere entro e non oltre il prossimo 15 aprile il parere Via Vas (la valutazione di impatto ambientale e quella strategica) dalla Regione siciliana, e più precisamente dall’Assessorato al Territorio e all’Ambiente, per programmare l’ultima conferenza dei servizi e dare ufficialmente il via alle operazioni di riqualificazione del porto di Schisò. L’ora “x” per imprimere una svolta decisiva al progetto del nuovo approdo scatterà, infatti, sabato prossimo. Una data che per il sindaco naxiota Nello Lo Turco segnerà, dunque, uno spartiacque fondamentale per sbloccare l’iter burocratico, insabbiatosi nei mesi scorsi in seguito ai provvedimenti giudiziari nei confronti proprio della ditta etnea, che per il momento è stata sottoposta ad amministrazione controllata. Ma in merito a quanto è accaduto nello scorso mese di dicembre ai vertici della società catanese, il primo cittadino giardinese è stato lapidario, dichiarando di aver parlato, nelle scorse ore, con il professor Saverio Ruperto, commissario preposto alla gestione straordinaria dell’impresa etnea. Quest’ultimo – stando a quanto detto da Lo Turco – ha assicurato che a realizzare l’opera sarà proprio la Tecnis e che non c’è alcun dubbio in proposito. “Ruperto mi ha chiarito lo stato delle cose – ha fatto sapere il numero uno di Palazzo dei Naxioti – e pertanto la questione è chiusa. La condizione di amministrazione controllata non potrà che far bene, visto che ci sarà maggior tutela per quanto riguarda il rispetto delle procedure per la realizzazione degli interventi. Ora si deve puntare solo all’inizio dei lavori”. Parole che racchiudono sicurezza e che sono sinonimo di chiarezza, ma che faranno sicuramente discutere nei prossimi giorni, soprattutto tra i gruppi politici contrari al progetto di riqualificazione del molo.

Enrico Scandurra