Lotta al degrado e riqualificazione delle periferie: Camaro la terza tappa per i “Popolari in Movimento”

Giunge alla sua terza tappa la marcia dei “Popolari in Movimento”. Protagonista del percorso di riabilitazione sociale e recupero delle aree disagiate della periferia messinese è stavolta Camaro.

L’iniziativa, ad appena dieci giorni dalla sua nascita, ha già al suo attivo tre visite nei centri dove necessità di valorizzazione sociale e riqualificazione edile la fanno da padrona. Obiettivo principale della campagna, quello di analizzare da vicino realtà di indigenza e disagio delle zone che più distano da quelle centrali della città, partendo dagli aspetti deficitari delle stesse per partorire nuove soluzioni e chiavi di volta agli endemici problemi che aggrediscono queste aree, i maggiori imputati di degrado e imbarbarimento che turbano un sano sviluppo del tessuto sociale.

L’incontro di Camaro, al quale hanno fatto da sfondo i locali del Circolo Cameris, messi a disposizione da Angela Rizzo, attiva sostenitrice del Movimento, si aperto con un significativo preludio della stessa attivista che ha riconosciuto il merito della sorprendente iniziativa al fondatore del gruppo, Giovanni Frazzica, garantendo il proprio appoggio alla diffusione dei valori di matrice sturziana che la campagna sociale si propone di diffondere.

In uno scenario che illustra a tinte fosche lo scempio della vera politica, dove le decisioni “calate dall’alto” sono una realtà sempre più frequente, dove l’emarginazione del cittadino e la relegazione dello stesso a ruolo di semplice spettatore passivo è ormai all’ordine del giorno, i “Popolari in Movimento” mirano a lanciare un messaggio di profonda inversione di tendenza e a promuovere un lavoro di ricostruzione sociale che tragga spunto dalle coscienze degli stessi cittadini, riannodando i fili di quel colloquio interattivo che solo può rendere la popolazione effettiva artefice del proprio domani.

Presente all’incontro anche Giuseppe Pracanica, coordinatore provinciale di CittadinanzAttiva Messina, che ha spiegato come l’opera del gruppo abbia anche i connotati di una prevenzione, messa capillarmente in atto grazie al supporto di strutture già radicate nel tessuto locale, quali scuole e chiese.

Certo l’assenza di “patti di solidarietà e legalità” che sperimentino una cooperazione tra pubblico e privato sociale, “portierato sociale” che dia sostegno alle fasce più disagiate della popolazione negli insediamenti edili popolari e “contratti di quartiere” che fomentino la coesione sociale tramite il recupero urbano e abitativo, sono da annoverarsi tra i principali ostacoli alla compiuta realizzazione del progetto. Ma altrettanto certo è che la capacità dei residenti di Camaro di tessere sinapsi solidaristiche con maggiore efficienza rispetto ad analoghe realtà del Centro – Nord d’Italia, si caratterizza come presupposto più che incoraggiante – ha affermato lo stesso Pracanica.

La lotta a povertà, emarginazione, sfiducia nel futuro occupazionale giovanile, degrado urbano, mancata riqualificazione di aree ferroviarie e militari ormai dismesse ha, del resto, dalla sua anche il corposo supporto di altre formazioni sociali e di volontariato, a partire dall’Associazione Cameris e da CittadinanzAttiva, sino a “Messina Sud” e “Umanesimo e Solidarietà Camaro”.

Di recente è stato paventato il riutilizzo della tratta Villafranca-Gesso-Camaro-Gazzi nella parte che interessa Camaro e, in primis, il suo bosco, assieme al Parco dei Peloritani ma non sono state dimenticate le iniziative di stampo religioso e quelle volte a mettere in luce le esigenze dei disabili e l’importanza dello sport soprattutto tra le maglie delle generazioni più giovani.

E in cantiere vi è una nutrita scaletta: prossimo obiettivo un’altra realtà altrettanto vittima del degrado, il rione Giostra – Ritiro. Con la speranza che ideali così alti possano in concreto trovare fertile humus nel corso di queste capillari esportazioni. (Sara Faraci)