Servirail, i lavoratori avviano una raccolta firme. Buzzanca: «La misura è colma, il governo garantisca continuità territoriale»

Questa mattina nessuna eclatante protesta ma una raccolta firme in cui si chiede alla città una decisa mobilitazione contro la dismissione attuata da Ferrovie nello Stato nei confronti della Sicilia. I lavoratori della Servirail, abbandonato il tetto della Stazione Centrale, sono tornati in presidio nella loro postazione, il binario1, dove nel tardo pomeriggio di ieri è stata avviata la petizione. A fianco degli ex-cuccettisti i rappresentanti della Cisl Tonino Genovese e della Fit Cisl Michele Barresi. Al momento sono oltre 700 le firme raccolta in poco più di 24 ore e la speranza è che il numero possa cresce ancora tanto. Il documento verrà poi consegnato ai rappresentanti di politici che dovranno farsi carico, una volta per tutte della questione. La speranza, anche se tra i lavoratori lo scetticismo è tanto, è quella di avere buone notizie già prima della fine del 2011, un anno decisamente nero sul fronte lavoro e occupazione, non solo a Messina ma in tutto il paese.

Come più volte ripetuto nelle ultime giornate, ciò che si chiede è un serio impegno anche da parte della politica, a tutti i 1ivelli. Il sindaco Buzzanca a cui i lavoratori hanno consegnato una lettera da “girare” al Ministro dei Trasporti Corrado Passera, perché venga dato seguito alla promessa dell’ex-Ministro Matteoli, ovvero 5 milioni di euro per il servizio di trasporto ferroviario da e per la Sicilia, commenta così la vicenda Servirail: «Il governo nazionale prenda atto della vertenza garantisca continuità territoriale con la Sicilia. La misura è colma».

Intanto il movimento “Mobilitiamo Messina” (API, Associazione L’Altra Città, CGIL,Circoli Socialisti, Circolo Walter Tobagi, Comitato Pendolari dello Stretto, Confapi, Dimensione Trasporti, Fast. Fed.dei Verdi, IDV, Lega Autonomie locali, Lega Coop, Officina delle Idee, Orsa, PD, Rif. Comunista, SEL, UGL), ha proposto per il prossimo 21 gennaio una mobilitazione che verrà presentata nei prossimi giorni. “Messina, la Sicilia ed il Mezzogiorno – si legge nel comunicato del movimento – non possono fare a meno del trasporto ferroviario e non possono restare tagliate fuori dalla rete dei collegamenti nazionali, né pagare indebite soprattasse subendo l’istituzione di una inedita frontiera romana. I dati ufficiali indicano chiaramente come in questi anni i livelli minimi di spesa per il Sud siano stati artatamente ridotti ed impiegati nelle aree settentrionali del Paese. Il ripristino del giusto rapporto di spesa tra i territori, sancito nelle norme per la coesione, e quindi la restituzione di quanto indebitamente e colpevolmente sottratto alle aree meridionali, è prima di tutto un ineludibile principio di giustizia, per il quale non necessitano mediazioni, né proposte alternative e tanto meno soluzioni pasticciate”. (E.DEP)

(foto Sturiale)