Lampedusa. Ecco il progetto “The Bridge” per la costruzione di uno stadio

Spesso lo sport è il mezzo più potente per abbettere le barriere razziali e il binomio sport e integrazione razziale passa inevitabilmente dalle strutture. Ecco perchè a Lampedusa, dove ormai da anni non si chiede che colore di pelle abbiano quei naufraghi, quale sia la loro religione e nemmeno da quale Paese provengano, l'ammnistrazione comunale sta pensando alla nascita di uno stadio, siombolo proprio dell'abbattiemnto delle barriere razziali.

Al progetto, chiamato "The Bridge", ha aderito anche la Lega Nazionale Professionisti B e B Solidale Onlus. L'impianto sportivo, di cui tutti potranno usufruirne, sarà ralizzato in erba naturale o artificiale di ultima generazione con tribuna, spogliatoi e impianto di illuminazione.

L’obiettivo è che il campo possa diventare il principale centro di aggregazione dell’Isola permettendo ai giovani della squadra di calcio dilettantistica locale, agli studenti di tutti i livelli scolastici e ai ragazzi immigrati ospiti del centro di accoglienza di beneficiare di una serie di opportunità sportive, di percorsi formativi volti all'aggregazione.

Il progetto prevede inoltre il co-finanziamento delle attività agonistiche delle squadre giovanili che, per ragioni di budget, non riescono a partecipare ai rispettivi campionati federali.

In questi giorni, il progetto è stato sposato anche dall'attrice messinese Maria Grazia Cucinotta, diventata madrina di questo programma avviato dall'amminastrazione comunale di Lampedusa. Allo scopo di promuovere "The Bridge", è stata attivata una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi mediante SMS o chiamata da rete fissa con cui si possono donare 2 o 5 euro al numero 45527.

Il ricavato contribuirà non solo a sostenere la costruzione dell'impianto sportivo, ma servirà per la realizzazione delle attività programmate dalle associazioni sportive dell'isola.