Messina e la sua vocazione sportiva ignorata: tanta voglia di praticare, troppo poche strutture agibili

Una città come Messina, laddove non esiste un Assessore allo Sport di riferimento, nonostante il lodevole lavoro ed impegno del dirigente al ramo, la dice lunga sull’attenzione data dall’amministrazione comunale al fenomeno sportivo. Basta guardarsi intorno per capire che la città non offre granché di possibilità per esercitare un sacrosanto diritto quale quello dello sport e del tempo libero, se non ricorrendo alle strutture private. “Ultimamente – scrive il consigliere del terzo quartiere, Alessandro Carciotto – per rimpinguare le secche casse comunali si è deciso con un accurata manovra di aumentare i costi degli esigui plessi sportivi presenti in città. Nulla di assolutamente scandaloso se non fosse che però, ad un aumento dei costi non si accompagna certamente una miglioria dei servizi”.

Se ormai la pratica del calcio dilettantistico è cosa assai difficile proprio per i risicati ed affollati campi da calcio, la situazione non è certamente migliore per altre discipline come ad esempio la corsa amatoriale che ormai si attesta in continua ascesa. “Vedere molti nostri concittadini che per svago si trovano a correre in mezzo alla città tra macchine e mattonelle a volte rotte non è certamente il massimo – continua l’esponente centrista in una nota inviata al sindaco Buzzanca -. E neppure utilizzare la desolata area di parcheggio dello stadio S. Filippo sempre più frequentata da tanti amatori. L’ex Gil non può certamente rispondere alle numerose richieste degli utenti anche per i suoi non ottimali servizi e la famosa pista ciclabile del litorale nord non riesce ad accontentare centinaia di messinesi che spesso, anche per questioni logistiche e carenza di mezzi di trasporto pubblico, non possono chiaramente fare la spola da sud a nord”. Fermo restando che anche su quella sponda le condizioni della struttura non sono ottimali, specie nei pressi del Trocadero, dove un tratto di pista è crollato. Inoltre, in questo periodo, è stata chiusa anche la struttura “Cappuccini” per i lavori di rifacimento in vista dei campionati nazionali universitari che si terranno a maggio. E lasciando stare calcio e atletica, diverrebbe lunghissima la lista delle strutture che strutturalmente attrezzate non godono però di adeguata manutenzione.

Insomma, c’è fame di sport ed attività motoria e la città di Messina, è evidente, allo stato attuale non può certamente definirsi una città a vocazione sportiva. “Servirebbe indubbiamente una maggiore attenzione e programmazione verso un fenomeno, quello sportivo, molto spesso assai trascurato forse per gli evidenti problemi che costantemente attanagliano la nostra Messina – ha concluso Carciotto -. Il sindaco si dimostri più attento al fenomeno, magari coinvolgendo i privati”.