Far west in centro a Messina, il complice nega di aver partecipato alla rapina

Restano in carcere i cugini Giuseppe e Giovanni Cannavò, comparsi davanti al Giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino per gli interrogatori. Entrambi hanno risposto alle domande del giudice il quale ha convalidato i fermi ed ha emesso provvedimento cautelare: entrambi restano in carcere. Giuseppe, fermato nell'immediato dalla Polizia, ha negato di aver puntato l'arma contro gli agenti, mentre Giovanni ha negato del tutto il suo coinvolgimento nel colpo ai danni della gioielleria Burrascano.

Il ragazzo, che era detenuto fuori Messina ed era in città in permesso premio, ha dichiarato di trovarsi nei dintorni del punto dove è avvenuta la rapina per puro caso, ma non di aver fatto da complice al cugino. E' per questo che è stato inquadrato dalle telecamere della zona, ha sostenuto, ma non ha nulla a che fare con il colpo.

Ma il Giudice non ha creduto alla sua versione dei fatti. Anche lui resta dietro le sbarre.

I cugini Cannavò sono difesi dagli avvocati salvatore Silvestro e Tancredi Traclò.

Alessandra Serio