Omicidio La Fauci, l’accoltellatore chiede perdono alla famiglia

Ha chiesto perdono Roberto Mangano, il ventenne arrestato per aver accoltellato mortalmente l'operaio cinquantacinquenne Salvatore La Fauci, lunedì scorso a Provinciale. Il ragazzo, interrogato stamane dal GIP Daniela Urbani, ha ribadito la sua confessione, ricostruendo i fatti così come aveva fatto la stessa notte alla Polizia, ed ha chiesto perdono alla famiglia della vittima, alle due figlie dell'uomo e alla moglie. Il ragazzo resta in carcere, accusato di omicidio aggravato.

Recuperato il coltello che aveva adoperato per colpire al fianco l'uomo. Oggi pomeriggio sarà effettuata l'autopsia sul corpo dell'operaio, poi la sua salma sarà restituita alla famiglia per le esequie funebri. Mangano quindi resta dietro le sbarre del carcere di Gazzi. Ad eseguire l'esame medico legale sarà la dottoressa Pina Certo. A lei il compito di stabilire se La Fauci è stato stroncato alle conseguenze della coltellata o se hanno influito altre cause e se, giunto in ospedale in fretta, avrebbe potuto essere salvato.

Al Giudice Urbani, accompagnato dal difensore, l'avvocato Antonello Scordo, ha ribadito di aver colpito La Fauci al culmine del litigio, scoppiato dopo che l'operaio lo aveva aggredito, schiaffeggiandolo.

La vittima si è accasciata a terra in una pozza di sangue fino a quando un'ambulanza l'ha trasportata al Policlinico dove, malgrado i tentativi dei medici e l'intervento chirurgico, è morto due ore dopo. (Alessandra Serio)