L’ennesima palma crollata e l’allarme lanciato da chi teme per la pubblica incolumità. FOTO

L’ennesima palma caduta sul viale San Martino, l’ennesima fortuna che i danni si siano verificati solo alle cose e non alle persone, l’ennesimo intervento di messa in sicurezza tardivo, con la speranza che si tratti finalmente dell’ultimo.

Lo scorso 30 aprile, la ditta Marchetta, responsabile del preventivo monitoraggio e dei successivi trattamenti ha acclarato, nella sua relazione tecnica: «n° 2 palme morte; n° 6 palme attaccate con presenza di insetti vivi all’interno del fusto; n° 4 palme con segni di attacco in chioma ma senza presenza certa di insetti all’interno del fusto; n° 86 palme apparentemente sane». C’erano, dunque, almeno 12 palme a rischio crollo ma non si sono ancora attuati interventi risolutivi. E’ quanto ritiene la III circoscrizione che proprio martedì scorso ha votato una proposta di delibera sull’abbattimento delle palme infette che costeggiano la linea tranviaria, in particolare quelle del tratto di viale San Martino compreso tra piazza Cairoli e via Santa Cecilia.

“Siamo di fronte ad un altro irrimediabile disagio, creato dalla mancata manutenzione delle amministrazioni comunali – afferma il consigliere Andrea Aliotta -. Nel corso degli ultimi mesi, si sono già registrati due crolli, che per fortuna non hanno riportato seri danni alla popolazione. Oltre alla prevenzione, l'unico modo per evitare rischi è abbattere in tempi limitati le piante infette, con la conseguente distruzione entro 24 ore dall'abbattimento. Viceversa le palme potrebbero diventare da oggetto di abbellimento estetico della città a oggetto di rischio e pericolo per chi si trova nelle vicinanze, tenendo conto che è alta la percentuale di contagio se il punteruolo rosso persiste per mesi all'interno anche di una sola di queste palme”.