Accorinti: “La continuità territoriale è un nostro diritto”

“Ho preparato un documento scritto. Così, se anche dovessi dimenticare qualcosa, potrete avere un’idea chiara su ciò che faremo”. Arriva tra gli ultimi il sindaco, Renato Accorinti, a pochi minuti dall’inaugurazione della nave “Messina”, e verso di lui si sposta subito l’attenzione. Perché non si limita a parlare della nuova nave, “fa bene al trasporto, ma non basta – afferma”, ma avvia un discorso a 360 gradi sull’intera area dello Stretto.

“Questa città merita molto di più – afferma il sindaco, prima ancora di salire sulla nave – e il trasporto nell’area dello Stretto è un punto fondamentale per la città. Faremo una cosa straordinaria, mai neppure proposta, per ciò che concerne la continuità territoriale, che è un diritto costituzionale. Lo faremo in sinergia con Reggio poiché entrambi abbiamo bisogno di passare facilmente da un lato all’altro. Così si sviluppa l’economia dell’intera area, mentre oggi, per assurdo, i messinesi conoscono meglio Roma piuttosto che Reggio. La continuità territoriale è un diritto che lo Stato deve garantire e lo chiederemo con forza”. Come? “Faremo un tavolo qui a Messina – prosegue Accorinti – e uniremo tutte le istituzioni delle due regioni, i presidenti, gli assessori ai trasporti e i deputati regionali e nazionali. Una volta chiarite le idee, andremo a Roma a parlarne con il presidente del Consiglio. Lo Stato non ha mai fatto ciò che ci spetta, cioè investimenti seri sulla continuità territoriale. Sono stati, piuttosto, sperperati centinaia di milioni per un progetto che non ha prodotto nulla e non serve a nulla. Lavoratori, studenti, turisti che passano questo posto meraviglioso non possono essere abbandonati”.

Si sale a bordo per il taglio del nastro, il sindaco è accanto alla madrina dell’evento, miss Italia 2012, Giusy Buscemi. Ed anche sulla “Messina”, gli interventi sono di rito, istituzionali, con saluti e ringraziamenti. Quello del sindaco Accorinti è invece appassionato, si rivolge ai vertici di Rfi chiedendo di incontrarsi e di risolvere i problemi del trasporto siciliano e dell’area dello Stretto. “Per arrivare in treno a Trapani o ad Agrigento ci vogliono ore – afferma -, ma i cittadini siciliani e messinesi hanno contribuito con le loro tasse, come tutti gli italiani, alla realizzazione dell’alta velocità ferroviaria, che si ferma a Napoli, senza potere godere dei suoi benefici e con gravi ripercussioni sulle possibilità di sviluppo economico e sociale del territorio, relegato così alla marginalità ed all’isolamento”.

Accorinti chiede lo stanziamento dei fondi per la proroga, oltre il 31 dicembre 2013, di Metromare, e insiste sulla continuità territoriale, “di fatto interrotta per lunghi periodi – spiega – perché il servizio è sospeso in tarda serata e di notte e nell’atto di concessione fra Stato e Rete Ferroviaria Italiana, è affidato il compito di garantire solo il traghettamento dei rotabili ferroviari ma non dei passeggeri a piedi. Chiediamo perciò la modifica dell’atto di concessione Stato-Ferrovie, con l’inclusione dell’obbligo di trasporto dei viaggiatori a piedi sulle navi di Rete Ferroviaria Italiana e la previsione di corse nelle ore notturne, sia pure con frequenza diradata, tramite le navi veloci”.

Un accenno, infine, alle tariffe. “Occorre prevedere agevolazioni per i residenti – conclude il sindaco sull’argomento – per favorire l’integrazione delle due sponde con costi sostenibili. Non stiamo chiedendo concessioni o regalie ma semplicemente la soddisfazione di diritti sanciti dalla Costituzione della Repubblica”.

Sono ancora tre gli argomenti trattati da Accorinti sul trasporto ferroviario. Il primo riguarda le lunghe distanze e la realizzazione della fermata ferroviaria presso l’aeroporto di Catania. “Non comporta particolari difficoltà tecniche, presenta costi e tempi di realizzazione contenuti, in un contesto in cui la linea ferroviaria passa a pochi metri dall’aerostazione, fra le prime in Italia per movimento passeggeri. E’ un intervento importante per sette delle nove province siciliane”.

Il secondo è proprio di casa nostra e riguarda la metroferrovia. “Dopo un avvio penalizzato sul nascere da orari di Trenitalia del tutto inadeguati alla rilevante domanda di trasporto espressa dal territorio, specie nelle fasce orarie interessate agli spostamenti dei pendolari – afferma Accorinti -, il servizio è stato praticamente annullato. Sollecitiamo perciò con forza la stipula del Contratto di Servizio, da troppi anni atteso, fra la Regione Siciliana e Trenitalia, che contempli finalmente al suo interno un efficace servizio ferroviario metropolitano fra Giampilieri e Messina”.

Il terzo, a proposito dell’importanza dello sfruttamento della linea Messina – Patti, del raddoppio delle due dorsali e in generale dell'offerta ferroviaria e l'integrazione col trasporto locale. “E’ vero che la domanda di trasporto ferroviario è inferiore a quella delle aree italiane economicamente forti ma è anche vero che è condizionata dalle carenze dell’offerta. Il nostro impegno è quello di promuovere il biglietto integrato treno/tram/bus/navi e tutte le iniziative possibili per favorire l’uso dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati”.

Il finale è dedicato al tema lavoro in rapporto a Ferrovie dello Stato. “Abbiamo assistito negli ultimi decenni – conclude il sindaco Accorinti – ad una forte contrazione del numero di lavoratori messinesi nelle Ferrovie dello Stato, a causa dello spostamento di attività verso altre città. Pretendiamo che questo processo finisca”.

(Ma. Ip.)