Beninati: «Poca chiarezza sui conti di Palazzo Zanca, come all’epoca Buzzanca-Miloro»

L’associazione di area pd, LabDem, torna a far sentire la propria voce sui conti di palazzo Zanca. E lo fa per bocca di Luigi Beninati, già assessore al bilancio di Palazzo Zanca ai tempi in cui era sindaco Fanco Providenti.

L’esponente dell’associazione Lab Dem accende i riflettori sul bilancio consuntivo 2014, che ancora non è stato adottato dalla giunta Accorinti, ma su cui circolano le prime anticipazioni, come ad esempio come quella fornita dall’assessore al bilancio nonché vice-sindaco, Guido Signorino, che ha parlato di un avanzo a sette zeri.

Tuttavia, non mancano contraddizioni ed anomalie, che vengono evidenziate da Beninati

«Da più parti – scrive in un comunicato – giunge voce che il Conto Consuntivo 2014 del Comune di Messina sia finalmente pronto. Pare che chiuda con un avanzo di oltre 17 milioni di euro e con somme già impegnate per una ventina di milioni per pagare debiti fuori bilancio. In tutto, un tesoretto che si aggira sui 37 milioni.»

L’associazione LabDem Messina si domanda « perché queste somme non siano state spese durante il 2014. Fino a qualche giorno fa – si legge ancora nel comunicato – c’erano lavoratori delle partecipate e delle cooperative dei servizi sociali in stato di agitazione per gli stipendi non pagati. Vorremmo anche capire se queste somme, teoricamente residuali, siano davvero reali, liquide e pronta cassa. Se così fosse, sarebbe gravissimo non averle già utilizzate nel 2014».

Beninati spiega che« dal resoconto della Tesoreria emerge una costante esposizione debitoria del Comune (come attesta la magistratura contabile) e siamo davvero curiosi di capire quale sia il reale stato di salute dei conti del Comune di Messina».

I primi dati che emergono sul rendiconto 2014 non convincono pienamente Beninati, convinto che sia ancora rappresentata una « realtà parziale della situazione contabile dell’Ente, al quale continuano a mancare una corretta contabilità delle partecipate, una seria analisi e un progetto sul costo dei servizi e del personale impiegato».

Il paragone con “quellicheceranoprima”, è dunque, inevitabile: «sembra di essere tornati all’epoca Buzzanca-Miloro, quando ci dicevano che tutto andava per il meglio, con buona pace dei messinesi e di tutti i creditori dell’Ente». Beninati non esclude un intervento della magistratura, «che da tempo ha sotto controllo la situazione dei conti messinesi».

Per entrare nei dettagli del conto consuntivo, attende invece di vedere venire alla luce il documento contabile, di cui si narrano novità memorabili, ma che è atteso alla prova dei fatti. (DLT)