Risanamento, la Barrile sollecita la giunta comunale a mettere ordine al settore

“Misure coraggiose, logiche nuove, e imprescindibili correttivi da adottare con estrema urgenza”. La presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, interviene in merito al risanamento, chiedendo “azioni risolutorie e immediate” per fronteggiare situazioni “non giustificabili nel terzo millennio”.

Anche dove gli interventi sono stati effettuati, dagli anni ’90 in poi – ricorda la Barrile -, le porzioni sbaraccate rimangono lasciate nell’abbandono: “Appare urgentissimo rimodulare una mappatura coincidente con le attuali zone da risanare, essendo l’ultimo report datato anno 2002, in modo da poter operare con una programmazione realistica ed aderente alla realtà odierna. Occorre, pertanto, partire da un approfondito e reale screening dell’effettivo fabbisogno di alloggi per la giusta risoluzione del problema non trascurando il fatto che molte casette o baracche non sono di fatto detenute dagli occupatari in quanto alloggio, ma adibite dagli stessi a deposito od altro uso essendo effettivamente domiciliati in altro luogo”.

Secondo la Barrile, la normativa vigente è inefficace (la legge regionale numero 4 del 15 aprile 2002) perché “definisce troppi attori istituzionali (Iacp, Regione, Comuni) nel percorso gestionale dell’Edilizia residenziale pubblica e rende il sistema della progettazione e realizzazione degli alloggi farraginoso ed inutilmente complesso. Dovrebbero, infatti, essere i Comuni ad adottare tutti gli adempimenti necessari al reperimento di alloggi per soddisfare il fabbisogno della sistemazione definitiva dei nuclei familiari residenti nelle aree da risanare utilizzando un più snello reperimento sul mercato immobiliare con l’acquisto delle unità immobiliari necessarie”. Una soluzione che è già stata intrapresa con l’acquisto dei 39 alloggi per le famiglie di Fondo Fucile.

La Barrile chiede al sindaco Accorinti e all’assessore Pino “uno studio approfondito della problematica e la produzione degli atti necessari all’approfondimento ed alla valutazione di strumenti realmente operativi da presentare in Consiglio Comunale”.

Ci sono, infine, circa 150 alloggi comunali assegnati in via provvisoria. La presidente del Consiglio chiede che l’assegnazione sia trasformata in definitiva, “per poter introitare le giuste risorse che al momento risultano esigue”.