Scoglio contro la giunta Accorinti: “Molte parole, pochi fatti”

“L’ economia siciliana affonda, quella messinese non ne parliamo”. Parte da questa premessa l’analisi dell’ex assessore Gianfranco Scoglio, che tocca subito il primo argomento che lo ha da sempre visto contrario. “Pensiamo che i commercianti del centro città licenziano il personale o, peggio, chiudono i propri esercizi commerciali per fare un dispetto a chi ritiene che bisogna pedonalizzare le vie del centro?”.

Ed anche sulla città metropolitana, secondo Scoglio, nulla di buono all’orizzonte. “Pensiamo ancora che basti un dibattito sulla Città Metropolitana per fregiarsi di un titolo ed annunciare ritrovate sinergie con una Regione che ha mortificato e continua a mortificare la propria autonomia statutaria?”.

L’accusa riguarda quei programmi e quei progetti portati avanti dalla scorsa amministrazione ed oggi dimenticati. “Non si parla più del recupero della Cittadella, di Maregrosso, delle ex zona Zir e Zis, del water front. Eppure da tre anni è stato sottoscritto il contratto con gli aggiudicatari del concorso europeo di progettazione, esistono progetti preliminari e definitivi per l’attivazione del partenariato pubblico-privato per la realizzazione di un porticciolo turistico ed un centro direzionale per lo sviluppo turistico, la via marina, la riqualificazione del litorale da Tremestieri a Capo Peloro e Tono, e finanziamenti per circa 17 miliardi per lo sviluppo sociale ed eco sostenibile, ma i cantieri sono desolatamente chiusi. Messina è l’unica città d’Italia dove un ente locale è socio di una società di trasformazione urbana e decide di non scegliere facendola galleggiare senza determinarne le linee di sviluppo. Persino quando si parla del secondo Palazzo di Giustizia non si prende nemmeno in considerazione la localizzazione del Tirone in ipotesi in cui non si utilizzi la Casa dello Studente, pensando a improbabili delocalizzazioni fuori dal centro città. Nessuna battaglia politica è stata posta in essere a difesa della città per l’inopinato scippo delle risorse del Ponte, della cui mancata realizzazione forse oggi iniziamo a comprendere effettivamente il danno sociale. Eppure dopo decenni oggi Messina è rappresentata a livello governativo”.

Scoglio ricorda che esiste un piano strategico approvato dal Consiglio Comunale che indica le linee dello sviluppo sostenibile ed i percorsi per la sua realizzazione. “Eppure l’ Amministrazione sembra dimenticarlo e ritiene invece di dover attendere un decennio per l’ approvazione del nuovo Prg. E’ tempo che il sindaco scelga se vuole assistere impassibile alla crisi economica o se viceversa voglia attivare tutti gli strumenti e le risorse a propria disposizione. Non è più tempo di proclami mediatici ma di azioni concrete che rimettano da subito in moto l’ economia cittadina”.