Tredici avvisi di garanzia per la frana che squarciò San Fratello

Ci sono tredici indagati per il dissesto idrogeologico del Comune di San Fratello. I provvedimenti firmati dal procuratore capo di Patti, Rosa Raffa nell’ambito dell’inchiesta scaturita dai gravi danni subiti dal centro nebroideo a causa della frana che l’anno scorso costrinse 1500 persone ad abbandonare le proprie abitazioni. L’inchiesta,in particolare, riguarda l’esecuzione delle opere di costruzione dei sottoservizi, irreggimentazione delle acque bianche e della rete fognaria che avrebbero provocato il cedimento di una vasta area del comune nebroideo. La Procura vuol fare luce sulle sulle modalità di esecuzione dei lavori, sul rispetto delle norme tecniche specifiche in materia di lavori pubblici, sui materiali utilizzati e la corrispondenza delle opere alla specificità del luogo ed alle esigenze del centro montano. Gli avvisi di garanzia hanno raggiunto il sindaco di San Fratello, Salvatore Sidoti Pinto, due geometri, tecnici comunali e rappresentanti legali delle imprese che si erano aggiudicate gli appalti. Le ipotesi di reato vanno dal disastro colposo all’abuso e all’omissione in atti d’ufficio fino alla frode in pubbliche forniture. L’inchiesta scaturisce dalle denunce presentate da cittadini ai carabinieri e al Corpo forestale proprio sui lavori eseguiti nel 2003 e che non garantivano un corretto deflusso delle acque piovane. In particolare nella zona di San Benedetto, una di quella maggiormente colpite dalla frana del 14 febbraio 2010.
Nei prossimi giorni si terrà un incidente probatorio. Una commissione d’esperti esaminerà l’intera documentazione acquisita dai carabinieri ed eseguirà le verifiche tecniche