Genovese, Cisl: “Pronti al dialogo ma De Luca rispetti ruoli e competenze”

Non penso affatto che i rapporti con il sindaco siano compromessi da quanto accaduto, ma bisogna aver rispetto per i ruoli e le competenze. Se mi chiede come sono i rapporti con De Luca io purtroppo devo rispondere che non abbiamo rapporti, né in pubblico né in privato. Prima di parlare di questo però voglio ricordare la cronologia dei fatti”.

Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina ripercorre tutte le tappe sin dall’insediamento di De Luca, senza accendere la miccia ma senza passi indietro, usando i toni del dialogo e dell’apertura, ma ribadendo il ruolo dei sindacati quando si parla di occupazione e di servizi che si ripercuotono sulla qualità della vita dei cittadini.

Prima della data del 3 settembre, fissata come incontro, c’è stata quella del 4 agosto, solo con le organizzazioni sindacali. Io non ne faccio una questione di supponenza, ma se si parla di lavoro o di macchina amministrativa è con i sindacati che un sindaco deve confrontarsi. Non stiamo parlando di bocciofila o di risanamento, perché in questi casi è giusto che si confronti con altre associazioni, con i costruttori o le agenzie immobiliare. Lei ha visto l’elenco dei convocati alla riunione del 3 settembre e alle successive? Sono 42……E’ chiaro che a quel punto non si ha neanche il tempo di avviare un confronto”.

La riunione del 4 agosto con i confederali non si svolse. De Luca era impegnato in un’altra riunione che aveva comportato ritardi, così dopo aver atteso un’ora i segretari confederali decisero di andare via. Fu rinviata al 3 settembre, poi al 17 ed infine al 24.

In realtà poi lunedì 24 è venuto a Messina il sottosegretario agli Interni e quindi è slittata ulteriormente, anche per dare modo al sindaco di ultimare la relazione d’inizio mandato. Ci aveva detto che voleva leggere bene le carte. Lo abbiamo fatto. Ma quando il 24 ci arriva la convocazione e scopriamo che i soggetti chiamati al Comune siamo 42 allora ci siamo resi conto che non avremmo mai potuto affrontare le tematiche in modo approfondito”.

Già nelle settimane precedenti Cgil-Cisl-Uil erano diventate una pentola in ebollizione, sia come categorie, soprattutto la Funzione Pubblica, che come segreterie generali. L’idea di una conferenza stampa congiunta per lanciare un segnale chiaro maturava da tempo e si è scelta la data del 25 per incontrare i giornalisti sui rapporti tra amministrazione e sindacati e sulle vertenze in atto.

A me stupisce che in questi mesi l’unica voce fuori dal coro sia stata quella dei sindacati. Dobbiamo essere noi a fare opposizione? Non è il nostro ruolo o compito. Ci sono stati continui attacchi al Consiglio comunale ad esempio, ma né partiti né forze sociali sono intervenuti. E’ anomalo che l’unica voce sia stata la nostra. Ma prima voglio evidenziare che in realtà sono sopravvenuti elementi nuovi con il comizio di domenica scorsa. Un conto è dire la verità, un altro è usare la verità in modo strumentale, per arringare la piazza. Questo è populismo. Quando De Luca dichiara che i lavoratori sono stati aizzati da noi per minacciare lui e i suoi assessori io mi sento offeso, è gravissimo. Sono io che a questo punto mi sento a rischio. Ha aizzato lui la piazza contro di noi. Ma il punto non è questo”.

Secondo Genovese il comizio di domenica ha segnato uno stravolgimento anche rispetto alla tabella di marcia degli incontri con le parti sociali ed i sindacati. Il riferimento è al pacchetto Salva Messina che il sindaco discuterà prima con il Consiglio comunale e poi, il 9 ottobre con tutti gli altri.

Il pacchetto è già fatto. Non vuole un confronto. Lunedì verrà al tavolo con un pacchetto pronto. Io sono pronto a dare il mio contributo nel merito e in direzione riformista, ma ci deve essere un dialogo. Ci ha accusato di essere complici di un sistema illegale. Io non mi sento complice. Ho pacchi di documenti da Buzzanca fino ad Accorinti passando per i commissari e per i consulenti dei commissari. Ci sono decine di interviste e comunicati. Dal 2012 in poi ho la consapevolezza che il Comune è in deficit. Nel 2014 abbiamo presentato un dossier sui servizi sociali. Ho consapevolezza dei conti in rosso dell’Atm, dei dubbi sui conteggi per i km, perplessità sul Piano di Riequilibrio. Ho detto in questi anni le stesse cose che dice ora De Luca, esponendole magari in modo diverso. Ma ora dobbiamo sforzarci di trovare insieme le soluzioni. L’obiettivo comune deve essere riequilibrare le finanze del GRUPPO PUBBLICO LOCALE e GARANTIRE I LIVELLI OCCUPAZIONALI. Perché c’è chi si scandalizza se difendiamo i lavoratori?? Non è quello che abbiamo sempre fatto? Non è quello che deve fare un sindacato?”

Genovese pone l’accento sul Gruppo pubblico locale che include sia il Comune che le Partecipate, ed è consapevole del fatto che l’Atm deve prima essere trasformata in Spa ma all’appello mancano i bilanci. Secondo il sindacalista se i numeri degli esuberi preannunciati resteranno gli stessi sarà naturale ed inevitabile la mobilitazione in piazza.

Al sindaco io dico, se lui sa, faccia nomi e cognomi in procura. Ho molti crucci rispetto a situazioni che possono presentarsi complesse, la gestione dell’Atm nei decenni è stata indecorosa. Sulle PO e sulle AP ci sono state esagerazioni da parte di Accorinti, un Comune in dissesto non può intaccare la parte del bilancio concedendo tutte quelle posizioni organizzative. Quanto ai sindacati la stragrande maggioranza dà l’anima, ci rimette dei soldi. Certo, ci sono patologie, come in ogni categoria. Ci sono state patologie nelle partecipate che sono state in talune occasioni tollerate, in altre sostenute o peggio utilizzate e sto parlando nell’arco di un lungo periodo. Ma la stragrande maggioranza dei sindacalisti dà l’anima”.

Tonino Genovese è per la trasformazione dell’Atm in spa al più presto, sogna un’azienda che divenga gestore di tutta la mobilità integrata anche per la Città Metropolitana, è favorevole al sistema a pettine purchè si basi sulla frequenza e sulla garanzia del servizio.

“Se ragioniamo in termini di Città Metropolitana ci salviamo. Se ragioniamo in termini di Gruppo Pubblico Locale, come prevede la normativa più recente, saremo in grado di riequilibrare i conti, riorganizzare la macchina amministrativa e garantire l’occupazione. Sull’Atm dico: l’azienda ha bisogno di autisti e si entra per pubblico concorso. Finora c’è stato un uso disinvolto delle Partecipate per superare i vincoli al divieto di assunzioni. Ma De Luca sbaglia se pensa che le soluzioni buone sono solo le sue. Non si amministra con i ricatti, e se non si fa quel che dice si prende il pallone ed esce dal campo. Noi siamo pronti a mettere a disposizione la nostra competenza e dare il nostro contributo, ma se è convinto che non ci siano altre soluzioni che il dissesto, lo faccia. Se invece ritiene che si possa rifare il Piano di Riequilibrio, a 20 anni, lo dica e apra al confronto. Noi ci siamo”.

Rosaria Brancato