Il risultato del Movimento Cinque Stelle ottenuto in città domenica scorsa può assumere un significato importante nell’ottica delle elezioni amministrative che si terranno nella primavera/estate del 2018

Il Movimento Cinque Stelle è il primo partito in città. Questo almeno dicono i dati elettorali venuti fuori dalla consultazione di domenica.

Il movimento fondato da Grillo è risultato il più votato, con 21.440 voti all’attivo ed una percentuale del 23.55 %. In città ha superato anche Forza Italia, che ha raccolto 18.525 voti, con una percentuale del 20.35%, ed è stato complessivamente il partito più votato del Collegio di Messina.

Il risultato locale ottenuto dal Movimento Cinque Stelle è un dato parziale ed ininfluente nell’ambito delle elezioni regionali, ma può assumere un significato importante nell’ottica delle elezioni amministrative che si terranno nella primavera/estate del 2018. Messina si è scoperta più “grillina” di quanto pensasse e di quanto fosse cinque anni fa, quando alle elezioni regionali ottenne 12.035 voti ed una percentuale del 13,81%.

Il M5S può dunque ripartire da qui per pensare ad un progetto Messina in vista delle prossime amministrative. Nel 2013 per il Movimento Cinque Stelle fu un flop totale: non venne eletto neanche un consigliere comunale e la candidata a sindaco Maria Cristina Saja ottenne pochissimi voti. Per sapere come il Movimento Cinque Stelle si sta muovendo in vista delle elezioni cittadine abbiamo intervistato Valentina Zafarana, portavoce e neo deputata regionale al suo secondo mandato. Con lei abbiamo commentato anche il risultato delle elezioni regionali e abbiamo proiettato lo sguardo alle elezioni politiche del 2018.

In occasione delle elezioni regionali, il Movimento Cinque Stelle è risultato il primo partito nella città di Messina, in controtendenza al dato dell’intero Collegio provinciale, che ha visto primeggiare Forza Italia. Secondo lei cosa ha determinato il vostro successo in riva allo Stretto?

Voglio sperare che ci sia stata la volontà degli elettori messinesi di premiare il nostro lavoro, che spesso non viene fuori a livello mediatico, perché sulla comunicazione dobbiamo migliorare. Siamo molto soddisfatti anche del risultato ottenuto nell’intero collegio: la provincia di Messina è particolare, Forza Italia è molto forte e lo sapevamo ma siamo riusciti a fare bene, soprattutto se si considera che abbiamo pagato l’assenza di nostri deputati uscenti in provincia. Ora, essendo stati eletti in due, lavoreremo sicuramente meglio nell’ascolto delle istanze dei territori tirrenico e jonico.

Il risultato elettorale ottenuto in città è importante soprattutto in vista delle amministrative del 2018. Anche alla luce di questo primato in città, come si preparerà il Movimento Cinque Stelle alle amministrative per non ripetere la debacle del 2013?

Innanzitutto voglio ricordare che le amministrative del 2013 si sono svolte a pochi mesi di distanza dalle elezioni regionali. Eravamo all’inizio, ed allora è stato quasi un salto nel vuoto. In questi anni siamo cresciuti molto, abbiamo coinvolto tante persone e presenteremo alla città una proposta nuova, concreta e totalmente dalla parte dei cittadini, mettendo la legalità al primo posto nell’amministrazione della cosa pubblica.

Avete già il nome del candidato sindaco?

Ci stiamo ragionando. Sicuramente sarà una persona che vuole metterci la faccia e pronta a spendersi per la città, con la testa e con il cuore. Candidarsi a Messina non è facile, sappiamo che la strada sarà tutta in salita. Quello che posso dire è che non sarà una persona sola al comando, ma avrà un gruppo di persone a al suo fianco, ognuno darà il proprio contributo.

Restiamo in tema di amministrative. L’attuale sindaco Renato Accorinti è pronto ad una candidatura bis per la riconferma a Palazzo Zanca. Il Movimento Cinque Stelle e l’esperienza accorintiana hanno in comune il proporsi entrambi come una alternativa alla vecchia politica. Cosa avete invece di diverso?

Noi mettiamo dei paletti forti a garanzia dei cittadini. A parte il periodo iniziale, l’amministrazione Accorinti si è allontanata con difficoltà dalle secche in cui si è trovata e ha avuto bisogno della vecchia politica in Consiglio Comunale.

Per il Movimento Cinque Stelle l’avversario da battere alle prossime elezioni sarà Accorinti o Genovese?

L’avversario da battere sarà la sfiducia dei messinesi che ritengono che nulla possa cambiare. Anche l’esperienza amministrativa di Accorinti è complessivamente negativa. Con onestà intellettuale non posso negare che alcuni passi in avanti siano stati fatti, ma alcune vecchie logiche continuano a prevalere in questa città. Noi vogliamo presentare un progetto serio e innovativo che restituisca fiducia ai cittadini.

Parliamo delle recenti elezioni regionali. Cosa è mancato a Cancelleri e al Movimento Cinque Stelle per sconfiggere Musumeci ed il centrodestra?

Gli impresentabili? (e scoppia la risata ndr). Quella di Musumeci è una vittoria drogata di cui il centrodestra non può andare fiero. Neanche i siciliani possono essere contenti. Ci sono grossi gruppi di potere dietro la vittoria di Musumeci. E quanto durerà? Sarà inoltre interessante capire qual è la vera linea politica di Musumeci, perché sino ad oggi non è chiaro a nessuno visto che non ha mai parlato di programmi

Proiettiamoci adesso alle elezioni politiche. Salvini, alleato in Sicilia con Berlusconi e Meloni, continua a strizzarvi l’occhio. La nuova legge elettorale per vincere impone l’alleanza tra partiti. Sente di escludere del tutto un’alleanza tra Lega e Ms5?

Personalmente lo escludo, ma anche il movimento lo ha escluso. Di Maio si è già pronunciato in tal senso. Correremo da soli

L’ultima domanda riguarda la sua attività da deputato regionale. Quali saranno le battaglie principali per Messina in questo suo secondo mandato?

Me ne sono già occupata durante il mio primo mandato e voglio continuare ad occuparmi di servizi e tutela della disabilità, delle fragilità e della condizione delle donne. Ci sono leggi a supporto ma mancano i finanziamenti; voglio continuare ad occuparmi di cooperazione ed applicazione della 328: dopo 17 anni manca ancora la legge di recepimento della 328 e si va avanti con decreti assessoriali. Per Messina e la sua provincia continuerà a portare avanti la battaglia contro il dissesto idrogeologico, con particolare attenzione ai torrenti cittadini, alla frana a Letojanni e ai comuni della zona tirrenica.

Danila La Torre