A tu per tu con Orso Maria Guerrini

A tu per tu con Orso Maria Guerrini

A tu per tu con Orso Maria Guerrini

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sabato 14 Gennaio 2012 - 14:30

«La pubblicità? Il regno della meritocrazia. Nel cinema italiano troppe pressioni» «Molti miei colleghi mettono su scuole private per giovani teatranti, io invece faccio dei corsi di dissuasione, e scriverò un libro: “1, 10, 100 ragioni per non fare l’attore”»

I più lo conoscono solo come “Baffo Moretti” eppure è tra i più bravi attori italiani. Poco prima della messa in scena de “Il giorno della civetta”- adattamento teatrale dell’omonima opera di Leonardo Sciascia a cura di Gaetano Aronica, per la regia di Fabrizio Catalano nipote dello stesso Sciascia – Tempostretto.it ha avuto l’onore di incontrare, nei camerini del Vittorio Emanuele, Orso Maria Guerrini, interprete dalla bravura indiscussa che, nella pièce, veste i panni di Don Mariano Arena, il capomafia antagonista del Capitano dei Carabinieri Bellodi, impersonato da Sebastiano Somma.

Il pubblico più giovane riesce a ricordarla più per uno spot televisivo di una nota birra che per i suoi numerosi ruoli d’attore teatrale e di televisione. Come considera il mondo delle pubblicità?

Direi che la pubblicità, ringraziando il mercato, è l’unica cosa dove oggi valga più la meritocrazia, perché qui, i committenti, se non hanno da chi lavora per loro, in questo caso io con il ruolo di Baffo Moretti, il risultato che loro si aspettano, cacciano. Leggevo oggi che Bonolis, dopo undici anni, non fa più Lavazza, mentre io adesso salirò a registrare gli spot a Milano per la dodicesima volta. Per cui sto battendo Bonolis. (ride)

Invece nel cinema? Non si può parlare di meritocrazia?

Nel cinema non saprei, è tanto tempo che non lo frequento. Faccio più film stranieri che film italiani, perché, nel panorama italiano, un attore come me non ha collocazione oggi. Ho fatto film stranieri, in cui fai i casting e se vai bene sei preso; in Italia invece ci sono talmente tante altre cose dietro le partecipazioni ai film: le pressioni delle distribuzioni, le pressioni delle televisioni che molto spesso partecipano alla produzione. Esistono cioè componenti diverse rispetto a quella della meritocrazia.

Lei è stato protagonista di numerosi sceneggiati di successo in particolar modo negli anni ’70. Quanto pensa sia cambiata la televisione da allora?

Sì, ho interpretato diversi ruoli: Gioacchino Murat, Ettore Majorana, Jack London… Eh, erano cose di una qualità molto maggiore di quella che si fa oggi…

Nel telefilm Rai "Jack London, l'avventura del Grande Nord" sua era la sigla “I wanna go”, cult su YouTube. Come mai questa scelta?

Perché la produzione voleva John Bayles oppure Bob Dylan ma non aveva i soldi per pagarli e poiché io mi dilettavo a cantare un po’ alla country l’hanno fatta fare a me…(ride)

Nello spettacolo “Il giorno della civetta” lei interpreta il capomafia Don Mariano Arena. Come vive questo personaggio?

Sono fiorentino ma ho studiato un po’ il dialetto siciliano che mi è servito anche per altre apparizioni, per esempio ne “La Piovra” e ormai ho preso una cadenza siciliana che per chi non è siciliano può essere credibile. Portare un personaggio siciliano in Sicilia certamente mi preoccupa di più… (ride) e qualcuno mi dice che ho più l’accento catanese che palermitano…

Cosa consiglia ai giovani che volessero intraprendere la carriera d’attore?

Io non consiglio nulla. Molti miei colleghi mettono su scuole private, io invece faccio dei corsi di dissuasione e vorrei anche scrivere un manualetto, ho già il titolo: “1, 10, 100 ragioni per non fare l’attore”. E forse lo scriverò presto.

(CLAUDIO STAITI)

Orso Maria Guerrini (Firenze, 25 ottobre 1943) è un attore e doppiatore italiano. E’ divenuto noto al grande pubblico nel 1970 quando fu scelto per interpretare il protagonista in “E le stelle stanno a guardare” da parte del regista Anton Giulio Majano. Ha recitato poi in decine di film per il cinema e per la televisione, oltre ad aver fatto anche il doppiatore. Ricordiamo, tra le fiction più note alle quali ha partecipato, “La Piovra”, “Incantesimo”, “Un caso di coscienza”e Carabinieri”. Ha lavorato pure nella pubblicità e da diversi anni è il volto del celebre Baffo della Birra Moretti.

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