Droga & case: a giudizio il boss Nino Trovato ed i fratelli Cutispoto

Il gup Maria Vermiglio ha rinviato a giudizio il boss di Mangialupi, Antonino Trovato ed i fratelli, Maurizio e Claudio Cutispoto, indicati quali prestanome del padrino. I tre dovranno comparire il 5 aprile prossimo, davanti ai giudici della Prima Sezione del Tribunale. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto della DDA, Giuseppe Verzera che stamani ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per i tre indagati.
Il 13 maggio 2009, in un blitz della Squadra Mobile, furono sequestrati, in due appartamenti di viale San Martino, tre chili e mezzo di cocaina e 175 grammi di eroina. Per la Polizia non c’erano dubbi: la droga era di proprietà di Nino Trovato. Il boss utilizzava i due centralissimi appartamenti per raffinare e custodire e confezionare la droga e per nascondere ingenti somme di denaro. Dopo la clamorosa scoperta Maurizio Cutispoto, interrogato dagli investigatori della Mobile, si è attribuito fittiziamente la proprietà dei due immobili. Il fratello Claudio, invece, ha spiegato che la droga sequestrata era nella sua disponibilità. Per gli inquirenti si trattò di un tentativo di aiutare Trovato ed agevolare l’attività del clan di Mangialupi. Claudio Cutispoto, infatti dovrà rispondere di favoreggiamento. Maurizio Cutisposto e Nino Trovato sono accusati di concorso in intestazione fittizia di beni.