Via don Blasco, tarda l’avvio dei lavori. La Cisl: “Il Comune è disattento”

Una rielaborazione del progetto, "riassunta" in ben trenta punti, quelli che il Comune dovrebbe sistemare prima di avviare i lavori per la nuova via Don Blasco. Il Genio Civile l'ha chiesta lo scorso 25 gennaio ma già il giorno dopo l'assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola, ha annunciato un accordo per aprire il cantiere sulla metà non interessata dalle prescrizioni. Ma a distanza di due settimane nulla si è mosso e si scopre che diventa necessario anzitutto adempiere ai punti 28 e 29 della relazione del Genio Civile, vale a dire ottenere la concessione demaniale per l'area in cui realizzare la nuova strada.

Il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese e il segretario provinciale della Filca Cisl di Messina, Giuseppe Famiano, intervengono sulla “dimenticanza, se così si può chiamare, del Comune di Messina” di presentare l’istanza per la concessione demaniale delle aree sulle quali deve essere realizzata la nuova via don Blasco. «In cinque anni l’Amministrazione Accorinti non è riuscita a dare risposte concrete ai lavoratori del settore edile della città, ma continua a giocare sulla pelle di tanti lavoratori disoccupati, che aspettano l’avvio, non solo di questa opera strategica per lo sviluppo della città, ma anche di altre opere, per poter ricominciare a lavorare».

Per la Cisl e la Filca il caso della realizzazione della via don Blasco «mostra inequivocabilmente una disattenzione ed una superficialità nella gestione delle opere pubbliche da realizzare in città». «C’è bisogno di opere che aiutino a risolvere problemi annosi e serve che siano realizzate nei tempi e con le procedure opportune, con le garanzie amministrative e procedurali per completare le opere pubbliche garantendo occupazione ai tanti troppi lavoratori edili disoccupati – sottolineano Genovese e Famiano – è incomprensibile che si assista a queste ultime vicende per un’opera come la via Don Blasco sulla quale si discute e si programma da troppi anni». Ma non esistono le Conferenze dei Servizi per risolvere, a monte, quali sono le competenze di più soggetti pubblici, piuttosto che scoprire ora i problemi? domandano Cisl e Filca Cisl. «È davvero paradossale – aggiungono Genovese e Famiano continuare a registrare che il nostro territorio abbia a disposizione finalmente tantissime risorse economiche che si rischia di non poter utilizzare lasciando al palo opportunità di sviluppo e non favorendo l’occupazione soprattutto dei lavoratori edili colpiti pesantemente, e più di altri, da questi anni di crisi, sciatterie amministrative e politiche e scelte vincolative penalizzanti».