L’Autorità portuale a Richichi: “Sul porto di Tremestieri ha detto solo inesattezze”

“Sulla vicenda di Tremestieri Richichi ha detto una serie di inesattezze, per non parlare del fatto che nello specifico Accorinti non ha alcuna responsabilità. Quanto poi agli aspetti tecnici le sue dichiarazioni non hanno nulla a che vedere con i fatti”.

A spron battuto, dopo lo sfogo del presidente dell’Aias Richichi che aveva lanciato strali contro il sindaco per l’insabbiamento del molo, a replicare è il presidente dell’Autorità Portuale De Simone che chiarisce punto per punto le inesattezze emerse dalla polemica. “Temo che non sarà il primo né l’unico a parlare a sproposito”, commenta. Sin da agosto per la verità, quando è stata consegnata la seconda invasatura di Tremestieri sia il presidente De Simone che il segretario generale dell’Autorithy Francesco Di Sarcina hanno sottolineato come non ci si trovasse di fronte alla “panacea di tutti i mali”, ma semplicemente di fronte ad un passo avanti in un percorso che sarà completato solo quando il porto, con le altre invasature, sarà ultimato. Solo allora potremo dire di avere risolto i problemi che invece ad ogni ondata di maltempo rischiano inevitabilmente di riproporsi.

“Richichi non può dire che si è trattato di una semplice mareggiata- continua il presidente- Perché non è così. Tutti in Sicilia ed in altre zone ci siamo trovati di fronte a veri e propri bollettini di guerra, quindi non serve a nessuno sottovalutare l’accaduto. Nel 2009, ci siamo trovati di fronte ad un fenomeno di analoga portata. Noi siamo già al lavoro per ripristinare l’agibilità anche se le previsioni per la prossima settimana non sono delle migliori. Ci stiamo attivando per il dragaggio”.

Quel che teme l’Autorità portuale è che l’insabbiamento dell’invasatura venga utilizzato per strumentalizzazioni di altro genere e riapra polemiche legate al porto di Tremestieri causando più confusione che altro.

“Il porto non l’abbiamo realizzato noi, ma la Regione,il Genio civile, l’opera è quella che è con alcuni limiti noti,ma stiamo attenti- avverte De Simone- non facciamo naufragare un’opera che è fondamentale. Fino al completamento del porto non ci sono alternative, inutile farsi illusioni. Tremestieri è soggetto a insabbiamenti e fino alla conclusione dei lavori non possiamo e soprattutto non dobbiamo cancellare le alternative. Non possiamo fermare la Rada San Francesco o il porto storico. Guardi che quello del dragaggio è un problema serio, per questo avevamo previsto nel bando di gara che fosse il gestore ad occuparsene. Senza la manutenzione quel molo rischia di diventare un campo di calcio. Allora io dico, non facciamo naufragare il porto di Tremestieri tra polemiche e intoppi”.

Quel che Richichi non sa, e del resto non essendo un tecnico non può sapere, è che al contrario di quel che ha dichiarato, la diga ha retto all’ondata di maltempo. I lavori alla seconda invasatura quindi, hanno retto l’onda d’urto.

“La diga ha retto perfettamente alle “sberle” del maltempo- spiega sotto il profilo tecnico il segretario generale dell’Autorità portuale Di Sarcina- Abbiamo visto quanto è accaduto a Galati. In casi come questo dai torrenti scende di tutto e finisce con il muoversi lungo la costa. Il fenomeno è stato talmente forte che ha messo in evidenza i limiti dell’opera ma non ha inciso sull’aspetto strutturale. Richichi si sbaglia di grosso. Per non parlare poi quando fa riferimento alle palafitte. Non è così,tra un palo e l’altro c’è il cemento. Quanto accaduto è di una portata simile a quella del 2009 che ha causato l’origine dei problemi all’invasatura. Questa volta la diga ha retto, adesso provvederemo con il dragaggio e gli interventi. Ci vorrà il tempo necessario, ma le polemiche non servono. Tremestieri è agibile almeno 300 giorni l’anno, per non dire di più, guardiamo quelli, piuttosto che alimentare polemiche sugli altri. E nel frattempo operiamo pensando al completamento del porto. Solo allora potremo dire di aver risolto ogni difficoltà”.

Il neo assessore regionale Maurizio Croce ha assicurato la sua disponibilità su entrambi i fronti,quello dell’emergenza legata al maltempo di questi giorni (ed infatti ha già trovato le risorse per Galati e si sta muovendo per Tremestieri) nonché per tutte le azioni di supporto e di competenza ai lavori di completamento del porto.

“In questi tre mesi di piena operatività i numeri ci hanno dato ragione- continua Di Sarcina- Il traffico pesante utilizza il molo a sud e ancora abbiamo solo due invasature. Se in emergenza siamo costretti a spostare i tir a San Francesco o al porto storico è un fatto limitato periodicamente, ma, guardando al futuro non ci sono alternative a Tremestieri, è questa l’unica soluzione non solo possibile ma fattibile. Un sito non deve essere guardato solo sotto il punto di vista del fronte marittimo, ma anche sul cosiddetto fronte “terra”. Tremestieri ha lo svincolo ad un passo ed un costo sociale nullo sul piano urbanistico. Certo, niente può essere perfetto al 100%, ma inviterei Richichi a venire con noi dall’assessore Croce e a trovare soluzioni e risorse”.

Rosaria Brancato