Tempi duri per i comunali: Eller mette sull’attenti i fannulloni di Palazzo Zanca e partecipate

Tempi duri per i dipendenti comunali e per quelli delle società partecipate di Palazzo Zanca. Svestiti i panni di formatore per conto del Centro Studi Enti Locali di Pisa , Luca Eller Vainicher c’ha messo un attimo ad indossare i panni di “riformatore” ed attuatore di buone prassi lavorative.

L’ex esperto/badante oggi assessore delle giunta Accorinti a cui è stato attributo un fardello di deleghe non indifferente, tra cui personale e società partecipate (vedi qui), ha infatti scritto una lettera a tutto il personale del Comune e delle aziende partecipate che suona come un vero e proprio avvertimento, indirizzato soprattutto ai fannulloni.

L’oggetto della missiva datata 11 aprile è il seguente: "Presentazione – Auguri di buon lavoro”. I toni utilizzati da Eller sono garbati, ma in alcuni passaggi più che in qualità di assessore comunale sembra scrivere in qualità di direttore generale dell'ente.

L’esponente della giunta inizia dai convenevoli: «Carissime e carissimi, non potendovi subito incontrare di persona, desidero presentarmi in qualità di assessore al personale e alle aziende partecipate. Anche se sono nuovo di Messina e della Sicilia , pur in altro ruolo nei mesi scorsi ho avuto modo di incontrare diversi dipendenti comunali e delle aziende, nonché di vedervi minimamente all’opera osservando la vostra attività al Comune e sul territorio».

L’assessore toscano si mantiene inizialmente nei limiti del formalismo e della cortesia istituzionale che in genere caratterizzano le lettere di presentazione e di buon augurio e scrive: «nel complesso, ho potuto apprezzare da parte di chi ho incontrato tutta la voglia di cercare di migliorare. Ciò fa ben sperare nell’impegno che ognun vorrà mettere per raggiungere gli obiettivi dell’ amministrazione e del Consiglio comunale tali da garantire migliori sevizi per i cittadini sotto i profili della quantità e della qualità» .

La stoccata nei confronti del personale comunale e delle aziende che orbitano attorno al Comune non tarda però ad arrivare: «evidentemente, sebbene non sia assolutamente generalizzabile , esistono – asserisce con fermezza Eller – talune criticità non solo sistemiche , ma anche individuali, che devono essere superate».

Il neo assessore – che è qui part time da dicembre e solo da qualche giorno, col nuovo incarico, a tempo pieno – parla di criticità individuali , quasi facendo capire di aver già individuato quelle singole persone che non fanno quanto dovrebbero o comunque che non rendono per come dovrebbero. Insomma, la classiche “mele marce” che ci sono in tutti gli ambienti lavorativi e che – nel caso specifico, trattandosi di un ente pubblico – rallentano l’intera macchina amministrativa.

Eller, che che non sembra essere disposto a fare sconti, spiega che il processo di innalzamento dei livelli di quantità e qualità dei servizi «richiederà uno sforzo personale e di gruppo» ed annuncia i suoi propositi: «vedremo di introdurre più stringenti criteri meritocratici e premianti, naturalmente nel pieno rispetto dei contratti di lavoro e delle rappresentanze sindacali ».

La lettera si conclude con i ringraziamenti «per l’attenzione» e l’augurio «con i migliori sentimenti » di buon lavoro per la città di Messina. I lavoratori comunali sono avvertiti . Il messaggio di Eller è chiaro: bisogna lavorare e produrre. Solo nei prossimi giorni vedremo se e che effetti sortiranno le parole del neo assessore, ma già adesso la sua lettera offre alcuni spunti di riflessione.

Come accennato all’inizio, è piuttosto insolito che sia un esponente della giunta – seppur con tanto di deleghe a partecipate e personale – ad occuparsi del funzionamento della macchina amministrativa e lo è ancora di più nel caso specifico, visto che il Comune di Messina paga un direttore generale, Antonio Le Donne, investito del doppio ruolo oltre a quello di segretario generale proprio per occuparsi dell’apparato burocratico. Ci chiediamo quindi, se Eller – il cui intento di scuotere i lavoratori non proprio modello è sicuramente apprezzabile – oltre a fare l’assessore con tante deleghe e la responadabilità delle casse comunali diventerà anche il badante del city manager di Palazzo Zanca.

La missiva di Eller ci dà, inoltre, l’occasione di evidenziare una “curiosità” riscontrata in questi giorni. Il neo assessore, sempre molto presente a Palazzo Zanca – dove gironzola di continuo andando da un ufficio all’altro – sin dal primo giorno, da buon toscano , si è mostrato particolarmente cordiale con giornalisti e consiglieri comunali. Tuttavia, nel suo comportamento emerge un paradosso: quando era “semplicemente” un badante, entrava nel merito delle questioni amministrative e dettava gli indirizzi , esternandoli alla stampa senza alcuna remora, come fece nel caso delle mense (vedi qui); oggi che ha un ruolo politico , anche se lui preferisce dire istituzionale, ride, scherza, racconta aneddoti e sue esperienze personali, ma se gli chiediamo di bilancio o di altro sfugge alle domande. In maniera simpatica, ma sfugge. Un assessore, però, più di un consulente esterno, non può non fornire spiegazioni e chiarimenti su argomenti che riguardano la città.

Danila La Torre