Calabrò: “Le strade per evitare il dissesto ci sono. Incontriamoci subito per valutarle”

“Non è il momento di arrendersi e non saremo noi a farlo”. Il candidato sindaco del centrosinistra, Felice Calabrò, interviene in merito alla paventata ipotesi della dichiarazione di dissesto finanziario del Comune.

“Anzi – prosegue – ci stupisce la decisione del commissario Croce, ormai a ridosso del voto, di alzare bandiera bianca e “accompagnare” Palazzo Zanca al dissesto, impedendo a quanti si stanno scommettendo per guidare Messina di poter intervenire per frenare questa corsa al baratro. Ribadisco l’invito al commissario per un incontro urgente, anche domani, con i candidati sindaco perché tutti insieme analizziamo quali possono essere le strade, e secondo me ci sono, per evitare il dissesto e perché siano i prossimi amministratori a prendere le decisioni che riguardano la pelle dei messinesi”.

Un invito al commissario Croce, dunque, ma anche agli altri candidati a sindaco, “anche quelli che non sono d’accordo con le mie posizioni. Valutiamo il fatto che il dissesto potrebbe anche essere la via più facile, lasciando ai commissari quel lavoro impopolare che finirà con l’uccidere definitivamente ogni speranza di riscatto, ma non è quello che Messina merita. Al contrario, è adesso che la città ha bisogno di noi, per rimboccarci le maniche e sudare ogni singolo passo che ci allontana dal baratro. Io non sarei tranquillo se dovessi “firmare” il licenziamento di centinaia di precari che per tantissimi anni sono stati, grazie ai loro sacrifici, tra i pilastri dei servizi che l’amministrazione ha reso, pur tra mille difficoltà. Io non sarei tranquillo se dovessi dire a tutti quegli imprenditori che hanno dato tanto per lo sviluppo e la crescita di questa città che il Comune non ripagherà mai i loro servizi. Allo stesso modo non sarei tranquillo se a causa del dissesto dovessero essere chiuse le porte agli ultimi. Non è possibile pensare che con un freddo atto burocratico si possano chiudere quei centri, quegli organismi, che finora, anche grazie a migliaia di volontari e tra tante difficoltà, hanno dato risposte alle fasce più deboli e bisognose”.

“Verrei meno ai miei doveri di uomo e amministratore – prosegue Calabrò – se lasciassi che anche un solo lavoratore, un solo operatore, dovesse pagare per le scelte scellerate di altri. Non si può cancellare con una firma storie personali, posti di lavoro, speranze, sogni. Non sarò io a farlo e farò di tutto perché non siano altri a farlo. Non possiamo scherzare con il futuro delle prossime generazioni. Queste sono le conseguenze che si pagano quando la politica abdica al suo ruolo. Messina continua a pagare l’ennesimo commissariamento”.

“E’ arrivato il momento – conclude il candidato sindaco del centrosinistra – che la politica, quella con la “P” maiuscola riprenda in mano il timone di una nave che sta naufragando e prenda quelle decisioni che solo la politica può e deve prendere. Siamo noi che dobbiamo decidere quali sono i passaggi e i percorsi da fare per riportarla a riva senza danni. Noi non giochiamo sulla pelle dei cittadini. Questa è la mia città e io farò di tutto per evitare non solo il dissesto, ma anche il disastro che decisioni avventate, prese a poche ore dal voto possono causare”.