Palazzo Zanca ancora senza lo Sportello unico dell’edilizia privata. Perrone: “Lo prevede la legge”

“L’edilizia, insieme al commercio e al turismo, è uno dei principali motori di sviluppo della nostra città e, considerato il difficile momento di crisi che stiamo attraversando, diventa fondamentale riuscire a dare nuova linfa all’intera economia messinese, tra l’altro, messa ulteriormente in crisi dalle procedure e dai procedimenti posti in essere dai vari uffici tecnici comunali. In virtù di questa particolare criticità che stiamo vivendo, anche a livello occupazionale, propongo al sindaco e all’assessore De Cola di far nascere pure nel nostro Comune, come già in tanti altri, in Sicilia e in Italia, lo Sportello unico dell'edilizia privata, che dovrebbe snellire le procedure e rivoluzionare uno dei settori più delicati”.

La richiesta arriva dalla consigliera comunale Maria Perrone, che ricorda che “grazie alle nuove norme di semplificazione nella Pubblica Amministrazione introdotte dal nuovo “Decreto del Fare”, infatti, il cittadino non dovrà più aspettare il benestare degli uffici per avviare una ristrutturazione, un restauro o un frazionamento, ma potrà affidarsi a un professionista (architetti, ingegneri e geometri). L’ente svolgerà i controlli a posteriori, riducendo drasticamente i tempi di attesa (che oggi sono biblici), sbloccando tutte quelle opere che attendono le varie autorizzazioni e facendo ripartire più in fretta questo settore per noi fondamentale. Il Comune non dovrà fare altro che informatizzare tutte le procedure edilizie (collaborando con gli ordini professionali). I cittadini potranno accedere agli iter semplificati come la Scia, la Dia, le comunicazioni per opere interne. Da informatizzare anche le richieste di accertamento di conformità, vale a dire quelle abusive, per le quali si chiede un permesso in sanatoria. In questa maniera, il Comune potrà mettersi al passo con i tempi, anche in virtù delle nuove normative vigenti”.

La stesso appello era stato lanciato dall’Ordine degli ingegneri più di un anno fa, il 21 luglio 2014, “ma non è arrivata alcuna risposta – conclude la Perrone –“.