Lavoro

Ipab Regina Elena: 2 anni senza stipendi nè contributi. Chiesta ispezione

Da ben due anni i dipendenti dell’Ipab Regina Elena non percepiscono gli stipendi arretrati (2016 e 2017) e l’ultima retribuzione corrisposta è un acconto di 500 euro relativo a gennaio 2019.

Senza contributi previdenziali

A rendere ancor più grave la già drammatica situazione è il fatto che non sono stati pagati i contributi previdenziali dal 2017 ad oggi. L’ultimo bilancio approvato dell’Ipab Casa Famiglia risale addirittura al 2015….

La denuncia della Uil

A denunciare i fatti sono i sindacalisti della Uil Laura Strano e Giuseppe Calapai ed i dipendenti hanno effettuato anche un sit in davanti alla prefettura. La Regione tace e non è stato ancora nominato né il Cda (scaduto due anni fa) né un commissario ad acta, così come previsto dalla normativa. Senza Cda e senza commissario è impossibile approvare gli strumenti contabili.

Caos gestionale

In un clima di totale caos gestionale- scrivono Laura Strano e Giuseppe Calapai- alcuni dipendenti che potrebbero andare in pensione sono bloccati da un anno a causa di disfunzioni amministrative. Il rischio è un eventuale danno erariale conseguente all’illegittimo mantenimento in servizio”.

Il sindacato evidenzia come finora i principali provvedimenti amministrativi siano stati firmati da un’operatrice che nel 2015 è stata incaricata “temporaneamente” dal Presidente. “Si tratta – proseguono i sindacalisti- di un incarico pro-tempore con funzioni dirigenziali, in assenza di concorso pubblico, funzioni che risultano mantenute sino alla data odierna”.

Lo spirito di sacrificio

Nonostante i gravissimi disagi e il caos gestionale le operatrici con enorme spirito di sacrificio continuano a recarsi a lavoro, senza percepire un euro di stipendio ormai da mesi.

Il paradosso

La Uil si è quindi rivolta alla Procura, all’Anac ed al sindaco invitando ad intervenire con urgenza. L’Ipab gestisce infatti servizi importantissimi (sono 16 i minori in carico) e ha un patrimonio di ben 18 alloggi nel VialeAnnunziata locati a privati, oltre all’ immobile nel Viale Cadorna che avrebbe dovuto essere destinato a Centro Diurno per anziani ed ai locali ex centro Polifunzionale (attualmente in locazione).

Sarebbe auspicabile un intervento della politica per un accorpamento con altra IPAB stante l’esiguità dei dipendenti in servizio (10 oltre l’incaricata di funzioni dirigenziali) che risultano abbandonati nel vergognoso silenzio generale”.

A rischio importanti servizi

A rischio è anche il servizio per i minori non accompagnati che tra non molto non potrà più essere garantito per assenza di risorse. Il paradosso è l’esistenza di un patrimonio immobiliare che potrebbe essere utilizzato ma che a causa dell’assenza della politica tiene ancora “in ostaggio” operatrici e utenti.

Chiesta un’ispezione

Strano e Calapai chiedono un’ispezione amministrativa contabile, la nomina di un Commissario ad acta e l’accertamento delle responsabilità che hanno determinato il consistente disavanzo nei bilanci, nonché la verifica delle posizioni contrattuali e pensionistiche e i netti inquadramenti di tutti gli operatori.

Ulteriori controlli vengono richiesti all’Anac in merito all’assoluta carenza della sezione/Amministrazione Trasparente del sito dell’IPAB per disporre la pubblicazione dei dati previsti dalla normativa.