Ponte sullo Stretto, Genovese (Pd) e D’Alia (Udc) dicono alt ai “giochi”

Si torna a parlare di Ponte sullo Stretto. Lo fanno, nello stesso giorno, il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D’Alia, e il deputato del Pd Francantonio genovese. Quest’ultimo chiede al ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera di verificare il mancato rispetto degli impegni assunti dalle società concessionarie Eurolink e Stretto di Messina in merito «alla elaborazione e alla successiva approvazione del progetto definitivo del Ponte e delle connesse opere infrastrutturali, ipotizzando una rescissione del contratto senza alcuna penale da pagare. Secondo quanto sostenuto da Italia Nostra, Wwf e Legambiente – afferma Genovese – il progetto non puo’ essere considerato tecnicamente come un progetto definitivo e andrebbe dunque respinto. Tale conclusione – osserva – si basa su aspetti sia formali che sostanziali, fra cui la mancanza la progettazione di parti strutturalmente essenziali come la Stazione di Messina, l’assenza di valutazione di impatto ambientale a fronte delle variazioni strutturali dell’impalcato e di Valutazione di impatto sanitario e il fatto che il progetto non sia corredato da piano economico e finanziario».

«Si potrebbe ipotizzare – conclude – che Eurolink non ha onorato il contratto e la societa’ Stretto di Messina non ha adempiuto al suo dovere di titolare di una concessione pubblica. Il progetto andrebbe dunque respinto e il contratto rescisso per inadempienza, tagliando alla radice ogni ipotesi di penale». Una possibilità che, se confermata permetterebbe alle casse dello Stato un risparmio non indifferente considerando l’ammontare della costosa penale. Ieri, intanto, è scaduto il termine fissato per la presentazione delle osservazioni al progetto: a questo punto si potrebbe entrare nel merito dell’approvazione da parte del Cipe ma, ora più che mai, il condizionale è d’obbligo. Passaggio quest’ultimo, da “consumare” solo dopo che gli Enti locali abbiano sottoscritto l’Accordo di programma quadro, ora più che mai lontano: nell’ultima seduta straordinaria di consiglio, infatti, il civico consesso ha espresso parere negativo.

Altro parlamentare, altra interrogazione, altro ministero, Infrastrutture e Trasporti, ma stesso ministro, Passera. A incalzare l’esponente del governo Monti Gianpiero D’Alia, che ha presentato un’interrogazione per sapere se «non ritenga utile e opportuno sollecitare il Governo ai fini di adoperarsi per lo scioglimento della Stretto di Messina SpA così da di evitare ulteriori dispendi a carico del bilancio pubblico». Nel testo dell’interrogazione, il capogruppo centrista rileva «l’incompletezza della documentazione resa pubblica, l’impressionante incremento del costo dell’opera» e chiede al ministro Passera di fare «chiarezza sulla questione delle penali».