“Non torno indietro sulle mie dichiarazioni, anzi sono ancora più convinto di ciò che ho detto. La dimostrazione è che dopo quel voto che ha distrutto quel pezzo di civiltà che avevamo creato anche i partiti si sono spaccati. Evidentemente non sono l’unico a pensare che quello che è successo in Consiglio comunale è indecente”. Sono le parole del Sindaco Renato Accorinti che non ha la minima intenzione di fare dietrofront dopo le durissime dichiarazioni a caldo sulla riduzione, o meglio cancellazione, dell’isola pedonale del centro città. In questi giorni sono stati tanti i consiglieri che non hanno gradito le parole del Sindaco che li ha praticamente definiti non degni di ricoprire quel ruolo. “La civiltà di una città si misura proprio da queste cose: isole pedonali, piste ciclabili, verde pubblico. Qui hanno deciso che non vogliamo compiere quel percorso per avere una città più bella, libera, a misura di tutti” dice il Sindaco che sull’argomento è un fiume in piena. “Piuttosto che mettere la firma su quell’aborto che non voglio neanche definire isola pedonale, avrebbero fatto meglio a cancellarla del tutto. Quantomeno sarebbero stati coerenti. Invece dichiarano di essere favorevoli all’isola ma festeggiano una vittoria che non ho ancora capito a chi ha fatto bene. Hanno fatto una scelta per me indecente anche politicamente”.
Risponde in questo modo il Sindaco Accorinti alla lettera della presidente del Consiglio Emilia Barrile, alle richieste di scuse arrivate da più parti, in ultimo da Piero Adamo che ieri in conferenza stampa con Vento dello Stretto ha puntato il dito contro certe esternazioni del primo cittadino, definendole inappropriate e inopportune. Renato Accorinti però va dritto come un treno. “In questo modo si continua a dare un cattivo esempio alla città, è chiaro che il voto sull’isola è stato un atto di forza per vincere contro qualcuno, non di certo per fare il bene della città. Lo dimostra il fatto che non c’è stata una proposta alternativa. Avrebbero potuto mettere sul piatto un’idea nuova, diversa, invece hanno solo voluto vincere una partita che adesso pagheranno i cittadini. Io però mi sento ancora più forte di prima perché ascolto la gente e posso assicurare che sono migliaia i cittadini che quell’isola la volevano e continuano a volerla ancora oggi che hanno deciso di annientarla. E basta con i linguaggi che mortificano la politica. Dividiamoci nei problemi ma mai nel rispetto reciproco della dignità di ognuno”.
Ma le polemiche e le prese di posizione naturalmente non si placano. “Dicendo che i consiglieri non sono degni Accorinti va contro la democrazia, quella democrazia che ci fa cambiare le Istituzioni senza il conflitto, che ha consentito a lui di essere eletto Sindaco, democrazia che è valore e strumento” dichiara Carlo Abbate. Il consigliere comunale Dr spiega che il primo cittadino non può pensare di emanare un provvedimento che deve passare dal Consiglio in quanto organo supremo e poi contestare senza tra l’altro aver preso in considerazione neanche una virgola dei suggerimenti che erano stati dati. “Possiamo anche aver sbagliato, anche se ritengo che non sia così, le isole pedonali di tutte le città del mondo sono progettate sul rapporto domanda/offerta e quella proposta dall’amministrazione era troppo grande rispetto al numero di persone che l’ha costantemente sfruttata” spiega Abbate che poi sottolinea la differenza tra isola pedonale e isola commerciale. Quella che abbiamo rimodulato era un’isola commerciale, non si poteva non tenere conto dei due atti stragiudiziali sottoscritti da ben 70 commercianti. “Le isole si creano per rispondere all’ansia di maggiore libertà del cittadino. Ma non bisogna dimenticare che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella degli altri”.
Francesca Stornante