Emilia Barrile difende il Consiglio e scrive ad Accorinti: “Eviti esternazioni di dubbio gusto”

L’isola pedonale continua a monopolizzare il dibattito a Palazzo Zanca. Sono giorni di polemiche, attacchi, botta e risposta che viaggiano a mezzo stampa, dure prese di posizione, chiarimenti, giustificazioni, scontri interni tra i partiti. Il voto dei 16 consiglieri comunali che hanno deciso di ridurre l’isola del centro città alla sola piazza Cairoli sta creando spaccature profonde e dentro e fuori il Palazzo. Durissimo è stato il Sindaco Renato Accorinti che non ha risparmiato critiche pesanti contro quella parte di Consiglio che ha deciso di ridimensionare, anzi cancellare, l’esperienza dell’isola. Dichiarazioni che la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile ha mal digerito e alle quali ha deciso di rispondere con una lettera che, da un lato, bacchetta fortemente il Sindaco e, dall’altro, prova a riportare la questione sul binario del confronto.

Emilia Barrile spiega che la sua lettera arriva “per chiarire e meglio ridefinire i rapporti istituzionali, che si sovrappongono ed a volte contrastano con i rapporti personali, fra l'Amministrazione e questo Consiglio Comunale votato e voluto dalla cittadinanza messinese. L’attacco poco generoso fatto filtrare attraverso i mass-media con cui definisce i miei colleghi Consiglieri “furbi” e l'azione del Consiglio che presiedo “ solo cose contro, azione arrogante” e addirittura conclude con intento di cesura “divisione netta tra noi e loro”, non induce certo a consolidare quei rapporti sia di rispetto che di confronto democratico e libero che ambedue privilegiamo e di cui ha fatto punto principe nel suo programma elettorale”.

La presidente non le manda a dire e vuole ricordare al Sindaco che “il dibattito necessario alla buona genesi di qualunque scelta politica, tante volte richiesto da questo Consiglio, non ha mai visto la luce e che un atteggiamento diffuso, da parte della Giunta, di considerarsi prima inter pares con atteggiamenti autoreferenziali non ha favorito la condivisione di scelte adeguate al bene della Città che entrambi serviamo”.

Dunque ancora una volta ciò che si contesta all’amministrazione è la chiusura, la mancanza di dialogo e di condivisione dei percorsi che si intendono seguire nel mettere in atto le scelte per la città. “Un corretto raccordo istituzionale non può prescindere dall'individuazione di tempi e spazi anticipatori delle scelte: più e più volte questo Consiglio ha appreso di opzioni strategiche da Lei adottate, solo dagli organi di stampa o vergati in atti amministrativi dall'efficacia immediata”.

La presidente invita il Sindaco, per il bene della città, ad evitare “esternazioni di dubbio gusto come quella riferita a noi Consiglieri “ non degni di stare in nessun Consiglio Comunale del mondo” che non possono che offendere ed esacerbare gli animi e che mal si attagliano al ruolo che ricopriamo”.

Dopo le contestazioni anche un suggerimento: “Le ricordo di raccordarsi propositivamente nei giusti tempi, col civico consesso nel rispetto reciproco delle differenti posizioni al fine di poter sempre più operare sinergicamente per il bene di questa città”.

In buona sostanza, stando alle parole della presidente Barrile, ad aver pesato su questa vicenda soprattutto la mancanza di confronto sulle questioni importanti e i ritardi con cui l’amministrazione rende partecipe il Consiglio delle sue iniziative. Chi però ha seguito la seduta dello scorso martedì ricorderà ancora bene che il clima in aula non era esattamente quello del dialogo positivo e propositivo. Di certo c’è che in questo momento i rapporti sono tesissimi da tutti i lati. E gettare acqua sul fuoco non è semplice.

F.St.