La lettera di un commerciante di piazza Cairoli: “Crollo del fatturato e lavoro a rischio”

“Da queste prime settimane è emerso un crollo del fatturato del mio punto vendita, mediamente del 40%, e questo mi ha portato a dover allontanare una prima dipendente delle 6 che operavano all'interno del negozio”. A scrivere è Alessandro Mancuso, titolare del punto vendita Carpisa di Piazza Cairoli, che chiede che il Comune modifichi i suoi progetti relativi all’isola pedonale permanente intorno a piazza Cairoli.

“Sono un giovane imprenditore di 36 anni e con tanti sacrifici e tanta voglia, nel 2011 ho prelevato un'attività che in quel momento era in crisi e rischiava la chiusura – prosegue -. Lottando tutti i giorni insieme alle mie care dipendenti, siamo riusciti a superare questi anni difficili e abbiamo mantenuto in vita l'attività i cui costi di gestione sono elevatissimi e per la quale non possiamo permetterci un calo così significativo del fatturato. Per fine febbraio, se l'andamento dovesse continuare, dovrò portare a 4 le dipendenti e probabilmente programmare la chiusura a pranzo”.

Se i dati sono in calo durante le belle giornate, gli incassi crollano nelle giornate di pioggia. Mancuso elenca i numeri emersi nei primi venti giorni di isola pedonale:

“- assoluto crollo del fatturato nelle giornate piovose, con una riduzione pari al 70%. Se prima le avverse condizioni meteo influenzavano negativamente l'andamento degli incassi, oggi li abbattono completamente in quanto un'isola pedonale così estesa costituisce una vera e propria barriera per la cittadinanza non disposta a cercare con difficoltà parcheggio lontano dalla piazza e dal viale e poi rischiare di bagnarsi e subire le condizioni climatiche per giungere in una zona che assume connotati spettrali e di città morta

– anche nelle giornate belle la riduzione si è' attestata sul 25-30% e le strade limitrofe chiuse al traffico non sono mai vissute pienamente dai cittadini. Via dei Mille, via Giordano Bruno, le arterie che collegano la via dei Mille a Via Risorgimento, quelle che collegano la via Giordano Bruno al viale San Martino, sono tutte vie semplicemente chiuse al traffico, delle vie morte che di isola pedonale non hanno proprio nulla”.
Non solo critiche ma anche proposte. “Il periodo dell’anno è inopportuno per la sperimentazione – riprende Mancuso – ma la presenza di nuovi e significativi parcheggi, la programmazione di attività culturali e di intrattenimento, unite ad un disegno dell'area pedonale più razionale, avrebbero certamente portato effetti diversi”.

L’appello è rivolto all’amministrazione comunale. “La salvaguardia dei posti di lavoro e la sopravvivenza delle piccole imprese cittadine devono costituire la priorità assoluta dell'attività politica – conclude -. Invece sta accadendo che il centro città è stato totalmente fatto fuori e le attività che vi operano stanno subendo una mazzata dalla quale difficilmente potranno rialzarsi”.