Si scatena il dibattito, da Facebook parte la mobilitazione. In campo i “big” della politica

A quanto pare non tutti si vogliono arrendere. E c’è chi in queste ore sta facendo di tutto per provare a “salvare” l’isola pedonale. La decisione del Consiglio comunale di ridurre l’area pedonale del centro città alla sola piazza Cairoli sta suscitando un vespaio di polemiche. Sui social network impazza il dibattito, a dire la loro sono anche i “big” della politica messinese (che su altri temi, come i tir, sono rimasti in silenzio), non stanno mancando gli scontri all’interno dei partiti, soprattutto tra le fila dei Dr di Picciolo, per le decisioni prese in aula da alcuni consiglieri comunali. L’isola pedonale ha catalizzato ancora una volta tutta l’attenzione su di se. Con tanto di schieramenti contrapposti tra il fronte del sì e quello del no.

Da Facebook è partita la mobilitazione dei cittadini che non vogliono rinunciare all’isola pedonale, che vogliono far vedere e sentire a quei consiglieri comunali che hanno votato la riduzione quanti sono i messinesi che invece l’isola la vogliono, la apprezzano, la frequentano e la vivono. L’evento è stato creato ieri pomeriggio e in poche ore ha raccolto l’adesione di circa duemila persone, si chiama “Sì isola! Riprendiamocela!” e dà appuntamento a tutti i messinesi per sabato alle 18, naturalmente nell’area ancora off limits al traffico. “Scendiamo tutti in piazza con bici, bambini, striscioni, palloncini e tutto quello che riteniamo possa essere utile a far capire che Messina vuole cambiare”, questo il messaggio lanciato dal social network. Al via anche una raccolta firme promossa da cittadini e commercianti favorevoli per chiedere ai consiglieri comunali di confrontarsi, discutere, proporre, migliorare l’isola Cairoli, ma mai eliminare il simbolo di una crescita civica e sociale della città che non è solo del Sindaco, della Giunta, del Consiglio, ma di tutti.

Nel fronte di quelli che non vogliono gettare la spugna ci sono naturalmente i commercianti di Millevetrine. Commercianti che per anni sono stati gli unici a volere con forza un’isola pedonale in centro, che hanno sempre investito risorse e proposto iniziative per rendere viva la via dei Mille pedonalizzata. Oggi, proprio loro, sono rimasti tagliati fuori dall’isola pedonale che ha votato il Consiglio. “E’ stata una scelta mirata per andare a tutti i costi contro l’amministrazione, non c’è una proposta alternativa, non ci sono contenuti nel dibattito che abbiamo sentito finora” ha dichiarato il presidente Giambattista Arrigo che ieri è stato a Palazzo Zanca insieme ad altri commercianti per incontrare l’assessore Cacciola. Vogliono valutare insieme cosa si può fare per evitare che dopo 7 mesi l’esperienza dell’isola finisca così, per apportare eventuali modifiche si devono però trovare gli strumenti amministrativi adeguati, e questo passaggio è più complicato.

Intanto il dibattito politico si è scatenato, tanto da scomodare i deputati messinesi all’Ars. Nino Germanà del Nuovo Centrodestra contesta al Sindaco la mancanza di confronto su temi importanti come isola e tir: “Chi rappresenta i cittadini ha il dovere di confrontarsi con essi e con le altri parti istituzionali prima di prendere decisioni radicali. Che un sindaco voglia agire nella direzione che reputa migliore per la propria città è ovvio ma i consiglieri comunali -portavoce dei cittadini- devono essere parte integrante del dibattito che precede ogni decisione”. Germanà mette tutto nello stesso calderone e ribadisce la disponibilità a sostenere azioni per la città ma a patto che si abbassino i toni e si avvii un confronto civile. “Questa mia riflessione riguarda anche la questione tir: concordo con il principio che ispira la manovra dell'Esecutivo e sono certo che nessun messinese voglia in città questo continuo e pericoloso passaggio ma, anche su questo tema, bisognava pianifcare azioni mirate e soprattutto condivise senza creare disagi che penalizzano alcune frange, come fornitori, autotrasportatori e commercianti”.

Una precisazione arriva proprio dalla consigliera di Nuovo Centrodestra Daniela Faranda: “La mia astensione non significa scrollarmi di dosso le responsabilità. Se avessi votato a favore avrei votato la riduzione dell'isola pedonale a piazza Cairoli, cioè alla piazza più grande della città, per me inutile. Se avessi votato contro avrei del tutto boicottato la possibilità per Messina di avere un'isola pedonale in centro. Voi cosa avreste fatto al mio posto? Il Piano Urbano del Traffico è un provvedimento complesso ed articolato che non contiene solo l’isola pedonale ma molte altre modifiche che interessano la città tutta. Il Consiglio comunale non ha dedicato il tempo necessario alla valutazione del Put, ma ha concentrando l'attenzione solo sull'isola pedonale Cairoli.

Per Filippo Panarello il “no” è stato un gravissimo errore. Il deputato Pd tira le orecchie a quei suoi colleghi di partito che invece sono stati protagonisti di questa decisione. “Dispiace che la maggioranza dei consiglieri comunali del Pd abbia fatto prevalere, in questa circostanza, la collocazione all’opposizione rispetto a considerazioni di merito sulla questione. È auspicabile una riconsiderazione della materia partendo dagli interessi della città in termini di vivibilità: questo auspicio riguarda il Pd e i gruppi consiliari del centrosinistra ma anche la giunta Accorinti che, se vuole governare la città, deve superare l’atteggiamento autoreferenziale che ha tenuto fino ad ora e dialogare costantemente con il Consiglio comunale, dove l’opposizione è largamente maggioritaria”.

Dissapori ancor più forti all’interno dei Democratici Riformisti, subito dopo il voto i deputati Beppe Picciolo e Marcello Greco hanno deciso di convocare al più presto i “loro” consiglieri, non avendo gradito quelle che ritengono siano scelte personali che non corrispondono alla linea del gruppo politico. Non si esclude una sorta di “commissariamento” del gruppo consiliare di Palazzo Zanca, quasi sicuramente sarà nominato un coordinatore cittadino. Insomma, l’isola pedonale sta creando non poco scompiglio.

A dire la sua anche Cittadinanzattiva. Salvatore Vernaci scrive che “quello che è avvenuto con l’istituzione dell’isola pedonale, senza prima avere ottenuto l’indirizzo o l’approvazione consiliare era da condannare. Ma aver deliberato in Consiglio comunale sulla modifica riduttiva è altrettanto criticabile. Prima di qualsiasi cosa, l’Amministrazione avrebbe dovuto e dovrebbe interpellare i cittadini, con l’indizione di un referendum, per altro previsto dall’art. 30 dello Statuto Comunale ed interrogare i Cittadini per sapere se erano d’accordo per la istituzione permanente dell’isola pedonale di piazza Cairoli o no, così com’era stata ideata; se fossero stati d’accordo per una isola pedonale ridotta, così come deliberato dal Consiglio; se siano d’accordo per l’istituzione di un’isola nell’area Piazza Duomo-Chiesa dei Catalani”. Insomma, per Cittadinanzattiva il confronto doveva essere prima di tutto con la città.

Non perde occasione per lanciare duri attacchi al Sindaco anche Reset. Alessandro Tinaglia punta il dito e contesta quelle che definisce “guerre di religione” di Accorinti. “Invece di comprendere che il muro contro muro non serve alla città, il Sindaco, dimenticandosi ancora di rappresentare tutti i messinesi e non solo gli attivisti integralisti, lancia un anatema contro il Consiglio dicendo che non ci dialogherà più” contesta Tinaglia che comunque si dissocia dalla scelta del Consiglio, ma si pone alcune domande: “Se l’amministrazione non avesse presentato una proposta a posteriori, esautorando di fatto chi per legge ha competenza sul tema, cosa avvenuta anche per la determina sui Tir, le cose sarebbero andate così? E’ possibile che non si comprenda che fare una cosa in modo giusto o sbagliato può pregiudicarne la riuscita indipendentemente dalla bontà, anche riconosciuta dai più, della proposta? E’ possibile credere che esista un solo messinese, anche in Consiglio, che sia pregiudizialmente a favore dei Tir in città o contrario all’isola pedonale? Ovviamente no, eppure è andata diversamente”.

Di certo c’è che le polemiche non finiranno qui. Anzi l’impressione è che il dibattito andrà avanti ancora a lungo.

Francesca Stornante