Picciotto: “Chiediamo un incontro al prefetto. Adesione al 75%”. Quero: “No, solo al 30%”. FOTO

L’adesione maggiore arriva da piazza Cairoli. Già dalle 15, la maggior parte delle attività è chiusa e sulle vetrine campeggia il volantino predisposto da Confcommercio: “Per non chiudere per sempre, sì all’isola felice, no all’isolamento”. Ed è proprio in piazza Cairoli, lato monte, che man mano arrivano i manifestanti. Inizialmente sono un centinaio, poi qualcuno ancora. Più che di una manifestazione, in realtà, si tratta di un’assemblea aperta, uno scambio di opinioni a volte acceso, con gli animi quietati dal presidente della Confcommercio, Carmelo Picciotto, che spiega i motivi della protesta. “Ai siciliani non possono non piacere le isole – esordisce – perché siamo isolani. Vogliamo però che siano felici. Partiamo da sabato e domenica, giorni in cui la gente viene con piacere. In questo senso l’iniziativa è condivisa da tutti. Poi, insieme ai commercianti, che devono essere artefici del loro destino, discutiamo con l’amministrazione comunale per organizzare il futuro di quest’area. Non ce la facciamo più a proseguire in queste condizioni, non ce lo stiamo inventando. Il nostro è un gesto di amicizia, speriamo che venga capito. Viceversa, in futuro, non saremo né così pochi né così calmi”.

Picciotto parla di un’adesione tra il 60 e il 70 %. In seguito sarà più preciso, facendo salire la percentuale al 75 %, 189 attività chiuse sulle 254 presenti all’interno dell’isola e nelle strade limitrofe. “Non facciamo il 100 % – dichiara il presidente di Confcommercio – solo perché gli altri non possono permettersi di restare chiusi neppure per un pomeriggio”.

Proprio alla vigilia della protesta, l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, aveva annunciato l’istituzione di un nuovo tavolo tecnico previsto nel corso della prossima settimana. “Vogliamo che sia convocato alla presenza del prefetto – riprende Picciotto – perché vogliamo essere ascoltati e operare con entusiasmo per un’isola felice, non per un deserto che provoca solo la perdita di posti di lavoro. Bisogna valutare i servizi, la sicurezza, la pulizia, la mobilità. Si devono fare scelte condivise alla presenza di tutti gli attori in causa”.

Arriva la presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, insieme con i consiglieri Cucinotta, Russo, David e Trischitta. Si ricorda il ruolo del civico consesso nell’approvazione del nuovo Put, il Piano Urbano del Traffico, all’interno del quale dovrà rientrare anche la nuova isola pedonale. I consiglieri stanno dalla parte dei commercianti, li ascoltano e li assecondano. C’è chi è contrario a priori all’isola pedonale, ma c’è anche chi la apprezza da cittadino ma evidenzia il calo del fatturato riscontrato proprio dall’avvio della pedonalizzazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Confcommercio propone un progetto a lungo termine, quello di un centro commerciale naturale. “Il più bello d’Italia è a Pistoia – afferma Picciotto – ed è stato realizzato dalla nostra confederazione. Siamo disponibili a mettere le nostre competenze, a finanziare un consorzio per valutare insieme un progetto, coinvolgendo anche la Camera di Commercio, come si fa in tutte le città d’Italia. L’isola pedonale dev’essere un punto di arrivo, non questo deserto”.

E mentre a piazza Cairoli i commercianti discutevano tra loro, la commissione viabilità della IV circoscrizione girava nelle altre strade dell’isola pedonale per valutare le adesioni alla serrata. I dati, forniti dal presidente Francesco Palano Quero, sono totalmente opposti rispetto a quelli di Confcommercio. 72 negozi chiusi sui circa 250 presenti, con una percentuale del 30 %. Il report, redatto a fine serata, identifica il numero di adesioni per ogni via: 5 in via Nicola Fabrizi, 12 in via dei Mille, 11 in via E. L. Pellegrino, 8 in via XXVII luglio, 23 in piazza Cairoli, 3 in viale San Martino, 4 in via Giordano Bruno, 4 in via Dogali e 2 nelle vie al confine dell’isola, Bixio, Maddalena, Camiciotti e Manara.

“Ad ogni modo – conclude Palano Quero – fosse stato anche solo un commerciante in difficoltà e a serrare, il Consiglio porrebbe la medesima attenzione, con il massimo rispetto e grande sensibilità, evitando strumentalizzazioni e continuando a lavorare per ottimizzare la funzionalità dell'isola”.

(Marco Ipsale)

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