Troppi delfini alle Eolie. Da giovedì i pescatori si fermano

Il delfino, mammifero che in tutti noi suscita tenerezza, finisce sulle pagine della cronaca, non per essersi questa volta spiaggiato, ma perchè a detta dei pescatori dell'arcipelago eoliano, questo crea non pochi propblemi alle attivià di pesca. Nei nostri mari infatti, nei scorsi giorni, si è registrato un incremento notevole di questo animale che non solo rovina le reti, m mangi anche gli esemplari destinati ala vendita.

I pescatori locali hanno lanciato l'allarme e precise richieste tra le quali il riconoscimento dello stato di calamità naturale e l'allontanamento dei poveri delfini dai tratti di mare frequentati dalle imbarcazioni. I più danneggiati sono quelli che praticano la pesca dei totani. Giuseppe Spinella, vicepresidente del Co.Ge.Pa, il consorzio che riunisce le 119 imbarcazioni attive attorno alle isole Eolie ha affermato che "la situazione non è più sostenibile, ogni notte in mezzo al mare c’è una guerra per sopravvivere".

Quattro giorni, fa l'assemblea dei pescatori consorziati, ha deliberato la sospensione dell'attività di pesca a partire da giorno 30.

Nello stesso giorno inoltre, gli stessi pescatori terranno un'assemblea concessa dalle amministrazioni comunali per comunicare la motivazione di tale sospensione ma , a rileggere i fatti, sembra proprio che il delfino sia l'unico soggetto finito sul banco degli imputati di questa storia poiché questo animale, dalla spaccata intelligenza, sentirebbe le vibrazioni emesse dai motori delle imbarcazioni interpretandole come ”segnale di cibo”, per cui, durante la pesca notturna, raggiungerebbe in branco la prossimità delle varie barche compromettendo l'attività.