Messina riserva a Bersani un’ accoglienza da premier – IL VIDEO INTEGRALE

Formalmente è ancora solo un candidato premier, ma i tantissimi simpatizzanti del Pd che hanno affollato l’Auditorium del Palacultura hanno accolto Pierluigi Bersani come fosse già il presidente del Consiglio, condottiero di quell’ “Italia Giusta” che non è solo lo slogan di questa campagna elettorale ma anche l’ obiettivo principale a cui il leader del Pd dice di ambire in caso di vittoria alle prossime elezioni.

Il segretario nazionale del partito democratico- salito sul palco poco dopo le 20 e dopo gli interventi di due giovani democratici Daniele Chiara ed Alba Marino – non ha nascosto la propria personale soddisfazione per quell’«accoglienza talmente calorosa che rischia di costare qualche costola».

«La nostra arma atomica siete voi», ha detto rivolgendosi al numerosissimo pubblico in sala – giunto anche dalla provincia (con ben 6 pullman)- al quale non ha avuto timore di lanciare un appello preciso: «Abbiamo pochi giorni davanti, dobbiamo fare un ultimo sforzo, adesso possiamo chiedere un voto non in maniera abusiva, ma a testa alta. Abbiamo negli anni dimostrato che quel che diciamo lo facciamo. Siamo persone serie».

Guardando al passato, Bersani ha ricordato: «Abbiamo fatto un’ opposizione puntuale»; sull’esperienza del Governo tecnico di Monti ha puntualizzato:« Avevamo detto che avremmo garantito il nostro appoggio sino all’ultimo giorno e così abbiamo fatto nonostante abbiamo dovuto mandare giù tanti bocconi amari». Ma è volgendo lo sguardo al futuro che il segretario del partito democratico si dice convinto di poter fare le cose migliori, puntando sulla ricostruzione del Paese, «che è uno solo», e sul cambiamento.

Secondo il leader del Pd, l’operazione di ricostruzione del paese deve partire da un presupposto fondamentale: « chi ha di più deve dare di più». Bersani indica anche la strada da seguire, puntando su moralità e lavoro, i due pilastri fondanti dell’ “Italia giusta” che intende costruire . Il segretario del partito democratico è convinto che la moralità vada perseguita con «azioni, leggi ed iniziative che promuovano una riscossa civica di questo paese». Pensando alla «moralità politica» ha spiegato ad esempio che «non c’è ragione che un deputato prenda più di un sindaco». In mente ha, poi, tanti altri provvedimenti, dalla riforma dei partiti ad una legge contro la corruzione, «molto più forte di quella che ha fatto Monti»; dalla cancellazione di tutte le leggi ad personam, «che sono un ‘infinità», al divieto assoluto del condono.

Per i più scettici si tratta solo di promesse elettorali, ma Bersani ha ribadito anche a Messina quello che già aveva detto in altre città :«Noi non siamo quelli delle favole». Il leader del Pd non ci sta a restare intrappolato in annunci difficilmente realizzabili, vuole essere concreto e guardare alle cose che interessano la vita quotidiana: in primis la garanzia del diritto allo studio perché «uno che vuol studiare e non può studiare riceve una ferita alla propria dignità; e, poi, la salvaguardia di scuola e sanità, su cui Bersani sembra avere le idee chiare, assicurando che «in questi due settori non si lascerà governare il mercato».

Al centro del suo programma c’è anche il Mezzogiorno . «L’idea che c’è un Nord che può correre solo se massacra il sud è una grande sciocchezza», ha detto senza mezzi termini, anticipando le riforme che vorrebbe mettere in atto per questa parte di stivale: rafforzare nel Mezzogiorno le politiche nazionali; far girare liquidità nelle piccole e medie imprese, sbloccando i pagamenti della pubblica amministrazione; adottare strumenti che favoriscano l’equità d’impresa; investire su strade, ospedali e scuole ; puntare su energie rinnovabile e banda larga.

Bersani ci crede davvero in quel che dice e in lui sembrano credere i tantissimi messinesi che hanno riempito l’Auditorium del Palacultura, espressamente invitati dal leader del Pd a dare e a far dare «un voto utile per governare nel cambiamento».

Per Bersani, la doppia tappa elettorale del 24 e del 25 febbraio sarà fondamentale per il futuro del Paese: «Non saranno elezioni qualsiasi, in ballo c’è la possibilità di costruire un sistema politico diverso da quello visto negli ultimi 20 anni». (Danila La Torre)