Noi, “Indignados a nostra insaputa”

L’altro giorno mi chiedevo come mai mentre in Spagna gli Indignados hanno ricominciato a protestare (e a prendere manganellate) in Italia non si muove foglia, abbiamo una pazienza stoica. Chissà qual è la soglia di sopportazione oltre la quale scatta anche qui una sonora arrabbiatura. Mentre mi chiedevo questo, mercoledì 3 ottobre, ho letto un articolo sul Corriere della Sera firmato da Fabrizio Roncone.I fatti sono questi: un imprenditore noto play-boy, Paolo Pazzaglia, con attico di fronte Palazzo Chigi ha organizzato un party antipolitico dallo stile piuttosto particolare, basta leggere l’invito “Siamo proprio nella merda”. Tutto era a tema, compreso il tizio seduto su un water all’ingresso e le fialette di Carnevale per “rinfrescare l’aria” e renderla realistica. La festa era vietata ai politici ma i fotografi hanno beccato “un’imbucata”, Veronica Cappellaro, 31 anni, consigliere regionale del Lazio, Pdl, 13 mila euro netti al mese, presidente della Commissione Cultura. Ecco lo scambio di dichiarazioni con il giornalista del Corriere: Signora Cappellaro le è sembrato opportuno partecipare a quella festa? Risposta “Pure lei, mi creda, è nella merda se è costretto a farmi domande su quella festa piuttosto che sulla mia importante attività nel Consiglio regionale”. Il cronista ammette d’aver sbagliato e le chiede perché mai abbia usato i soldi pubblici per fini personali, ad esempio 1.080 euro per ritratti fotografici, 17 mila euro per cene da “Pasquale al Colosseo” e 8.800 euro per un aperitivo al Bar Martini. “Ah, vabbè- s’inalbera la Consigliera- Non mi vorrà mica mettere in croce per un aperitivo?”

Un aperitivo da 8.800 euro signora…. “Senta, ma qual è il politico che paga di tasca sua? Lei ne conosce? E poi, ma che me ne frega a me? Posso sta’ a perde tempo con lei pè na festa sulla merda?”.

Se un politico della Seconda Repubblica, di appena 31 anni, ha questa alta considerazione della sua carica, del suo ruolo, ha questa nobile visione dei politici, dell’uso dei soldi pubblici, allora ha ragione l’organizzatore della festa e non abbiamo neanche bisogno di usare le fiale di Carnevale per infettare l’aria. La politica come missione, come servizio, come valore, la politica dei “migliori” ha lasciato il posto a questo scenario da Basso Impero. L’onorevole donzella ha ragione, mica possiamo crocifiggere un eletto solo perché ha speso 17 mila euro della Regione Lazio per cene da Pasquale al Colosseo, ma stiamo scherzando? Del resto se il termine di paragone sono i Fiorito, i Lusi, i Belsito allora in effetti la signora Veronica è una pivella alle prime armi.

Ma ancora non basta a farci arrabbiare quanto gli Indignados. Borbottiamo scoprendo che un deputato regionale incassa un minimo di 13 mila euro al mese e quando va in vacanza a Sestriere sulla neve si fa pagare il rimborso come se fosse una “missione in trasferta” e se nevica a Roma si compra la jeep con i soldi della Regione, ma non ci arrabbiamo. C’è chi si compra i diamanti e i lingotti con i soldi destinati ai partiti ma noi non ci alteriamo, serafici. A noi il Dalai Lama ci fa un baffo.

E poi adoriamo le “insaputa’s story”. Il capostipite è stato Scajola che ha avuto la fortuna di avere amici che gli hanno comprato una casa di fronte al Colosseo a sua insaputa. Da allora è stato tutto un fiorire di miracoli. A Tremonti l’appartamento romano lo affittava Milanese a sua insaputa, mentre a Formigoni gli amici hanno pagato tre feste di capodanno ai Caraibi a sua insaputa. L’ultima vittima del virus è l’ex fidanzata di Fiorito er Batman. A Samantha Reali, detta Sissi, è toccata una sorte davvero terribile, è stata addirittura “assunta dal Pdl a sua insaputa”. Le arrivavano i bonifici e lei lo ha scoperto quando un giornalista lo ha chiesto al suo avvocato. “Mi sono accorta degli accrediti solo dopo il secondo bonifico- ha dichiarato- Solo ora apprendo di essere stata assunta dal Pdl il 1 ottobre 2011 e licenziata il 31 dicembre 2011”.

Ho sempre sognato di essere assunta a mia insaputa, il guaio è che non ho avuto la fortuna d’incontrare non dico Batman, ma neanche Tiramolla che sempre un eroe dei fumetti è, magari meno noto, ma qualcosina la sa fare pure lui.

Ma noi abbiamo pure l’assessore a sua insaputa, un capolavoro tutto siciliano. In questo caso lui è Marco Venturi, ex presidente dei giovani industriali siciliani, ex vicepresidente Confindustria Sicilia, e, dal 7 luglio del 2009 fino a pochi giorni fa assessore della giunta Lombardo. A lui è capitato di peggio che alla signora Reali , perché lei almeno quella relazione fatale l’ha interrotta da tempo mentre Venturi è stato costretto per 3 anni a restare inchiodato alla poltrona, partecipare alle riunioni di giunta, emanare provvedimenti, firmare nomine. Insomma, una vita d’inferno, ma quando è riuscito a liberarsi dall’abbraccio mortale ha detto “con i suoi provvedimenti Lombardo ha messo la Sicilia nelle mani di affaristi e mafiosi. Cosa Nostra otterrà favori a causa di azioni spregiudicate, il tessuto economico è stato massacrato e la Regione è stata infettata ancor di più di burocrazia malata”. Dell’attività di Venturi assessore a sua insaputa ne sanno qualcosa i piccoli imprenditori della zona tirrenica vittime dell’alluvione del 22 novembre 2011 che hanno avviato le pratiche per i fondi con le banche, iter rimasti bloccati per una svista dell’assessorato. Oggi quegli imprenditori sono sull’orlo del baratro.

Penso che forse noi cittadini siamo Indignados a nostra insaputa. Chissà quando ce ne accorgeremo, magari quando scopriremo che quella organizzata da Pazzaglia non è una festa trash per ricchi annoiati ma la realtà quotidiana della gente normale.

Rosaria Brancato