Politica

“Ittraffico” di Messina, troppe macchine. Percentuali doppie rispetto al modello europeo

Non è solo un problema di tempo perso ma anche di salute. “Ittraffico”, citazione del film Johnny Stecchino, produce emissioni inquinanti e anidride carbonica (Co2), contribuendo all’effetto serra (e alle conseguenze che questo induce su l’innalzamento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai e la modifica degli habitat naturali di piante ed animali), con un impatto globale (non solo locale) e soprattutto con ripercussioni di lungo termine.

Nelle 14 città metropolitane, le emissioni in atmosfera di CO2 sono passate dalle 148.122 kt del 1990 alle 95.630 del 2019, con una punta massima di 149.371 nel 2005. L’incidenza delle emissioni da trasporto stradale è variata nel tempo, passando alle 31.468 kt del 1990 (21%) alle 32.372 del 2019 (34%).

Messina passa da 851.783 kt nel 1990 a 1.612.795 nel 2015 a 1.328.229 nel 2019.

L’obiettivo di diminuire del 55% al 2030 le emissioni rispetto al 1990 o addirittura azzerarle, come si sono impegnate a fare le città #NetZero2030 (Bergamo, Milano, Padova, Torino, Parma, Bologna, Prato, Firenze e Roma), in ogni caso richiede per tutte le città azioni molto significative. Anche questi dati sono contenuti nel rapporto Mobilitaria 2023.

SPOSTAMENTI PRIVATI. LIMITE 35 %, A MESSINA E’ IL 66 %

In cinque Comuni capoluogo, Messina, Catania, Palermo, Cagliari e Firenze, la percentuale di Co2 da trasporto stradale è superiore al 70% rispetto al totale, evidenziando quindi come azioni per decarbonizzare il trasporto su strada contribuirebbero in modo decisivo all’obiettivo generale di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica. A Messina è del 78 %, stabile dal 2015 al 2019.

L’obiettivo della decarbonizzazione passa anche per una riduzione significativa degli spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati nelle città e aree metropolitane, facendo in modo che gli spostamenti motorizzati privati non superino il 35% degli spostamenti totali. Una realtà già ampiamente esistente in molte città europee.

A Messina, dal 2011 al 2019, secondo i dati del Pums, la mobilità privata è del 66 %, la mobilità attiva (ciclopedonale) è del 14 %, il trasporto pubblico del 20 %, dati lontani dagli obiettivi di mobilità sostenibile.

Al fine di valutare l’impatto del traffico in termini di congestione, Mobilitaria utilizza il Tom Tom Traffic Index. Nel 2022 il tempo medio per un viaggio di 10 km è: Milano 27’ 30’’, Roma 25’40’’, Torino 25’, Palermo 20’10’’, Messina 19’10’’, Catania e Napoli 17’10’’, Firenze e Genova 16’40’’, Reggio Calabria 16’10’’, Bari 13’10’’.