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LA FOTO DEL GIORNO – La panchina “partigiana” non trova pace

Davvero non sembra trovar pace la “panchina partigiana” posizionata nelle immediatezze di piazza Castello. Ieri, ha (involontariamente) ospitato una sorta di mini-banchetto.

Il precedente

Le condizioni della “panchina partigiana”
dopo i vandalismi nella notte del 25 aprile

Questa particolare “panchina parlante” era stata posizionata il 25 aprile scorso, giorno della Festa della Liberazione, di fronte alla scuola media “Galileo Galilei”. Giusto accanto alla “panchina rossa” contro la violenza sulle donne.
Quella stessa notte, poche ore dopo, già era stata vandalizzata, con un’inequivocabile scritta nera “WC”. Questo, forse, perché pesavano le splendide parole di Antonio Gramsci riportate: Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.
La vergognosa scritta era stata poi cancellata già al mattino dopo. Il turpe gesto e le sue modalità, non potranno mai esserlo.

Ieri, festeggiamenti. Incivili

Ma il senso civico sembra davvero sotto i tacchi. E un motivo per fare gli idioti, suvvia, volendo si trova sempre…

Ed ecco allora com’è stata ridotta ieri pomeriggio la “panchina partigiana”. Una scadente bottiglia con le bollicine, alcuni bicchieri di plastica: fin troppo evidente che è stata utilizzata per un mini-banchetto. E tutto è stato lasciato sopra la panchina, ovviamente, in pieno centro città. Altro che decoro urbano e raccolta differenziata.
A quanto ci riferiscono, peraltro, non è la prima volta che la particolare “panchina parlante” viene utilizzata in questo modo incivile. Ed è chiaro che i pensieri che vengono in mente sono molteplici.

Per esempio: come fanno dei “barbari” di questo tipo a mettersi a gozzovigliare lì, in pieno giorno, nel cuore di Reggio, senza essere notati? Com’è possibile poi che nessuno veda una bottiglia in vetro abbandonata a bella posta su una panchina del centro?
Ma se è per questo, la mente ci rimanda al “geniale” festeggiamento che venne effettuato lì vicino. Proprio sulla terrazza del Castello aragonese, dove fu festeggiato un compleanno in modi del tutto inaccettabili. Chissà, forse a richiamare un certo medioevo dei costumi sarà il profumo di Storia che si respira in zona. Ma un po’ d’attenzione collettiva – e di sorveglianza da parte di chi è preposto – in più, non sarebbe male.